Patron Ferrero si è lasciato sfuggire un gioiello per il suo centrocampo, che ha già un buon curriculum ma è ancora in rampa di lancio
“La Iena di Praga” è il soprannome che Udine ha affibbiato al centrocampista mancino, duttile tatticamente e abile tecnicamente, dotato di un’ottima capacità di corsa e di un buon tiro dalla distanza.
Se le sue prime apparizioni nelle competizioni non gli portano granché bene, in Coppa Italia perde contro lo Spezia e quando segna la prima rete in A si arrende alla Juventus, poi non si ferma più, e nella passata stagione colleziona 36 presenze tra campionato e Coppa Italia, condite da sei reti e sette assist, numeri che lo avvicinano al Bryan Cristante giallorosso: stesse presenze, tre gol in più con l’Atalanta per il numero 4 ma quattro passaggi in meno sotto porta rispetto al suo subentrato. Insomma, per la Dea si tratta di un Jolly di nome, doppia J, e di fatto.
Si tratta però dell’ennesima beffa per patron Ferrero, a cui la Dea in meno di un anno ha soffiato da sotto il naso tre obiettivi dei genovesi. Dopo i tentennamenti con Ilicic del calciomercato estivo 2017, e il settimo posto conquistato dall’Atalanta, ora sembra essere la volta di Jakub Jankto, su cui la Samp aveva messo gli occhi da giorni. Ma la compagine orobica, laboriosa e silenziosa come solo i bergamaschi sanno essere, ha passato una notte in bianco e, mentre tutti dormivano, si è accordata per il talentuoso classe ’96.