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Milan, tu vuo’ fà l’americano?

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I rossoneri col fiato sospeso: Commisso o Ricketts? Tra parentado del paisà e Milano e Finanza, la mini storia di una società alle soglie del passaggio di mano. Tra mille difficoltà e dubbi

Che il Milan soggetto a una robusta tiratina d’orecchie dalla Uefa non navighi in acque tranquille è assodato. Che ormai la proprietà Li abbia i giorni contati, pure. Dalla famiglia Ricketts, proprietaria dei Chicago Cubs di baseball, a Rocco Commisso, patron di Mediacom e dei Newy York Cosmos di calcio, la ridda di voci e ipotesi sugli assetti societari del prossimo futuro non contribuisce alla chiarezza del quadro complessivo. Ma oggi, il giorno della verità sulla partecipazione o meno all’Europa League, tra parenti e giornalisti c’è chi ha provato a spianare la strada a chiunque voglia capirci qualcosa.

ROCCO E I SUOI CUGINI. A garantire per il cugino che ha fatto fortuna negli Stati Uniti, dal Belpaese, l’ex sindaco di Marina di Gioiosa Ionica Rocco Femia ai microfoni della testata calabrese on line LaCnews24.it: “Non gli interessa fare la comparsa, vuole essere protagonista e il suo interesse per il Milan è concreto. In passato il suo nome è stato accostato ad alcuni club di serie A, ma poi non se ne fece nulla”.

RICKETTS NON E’ UNA MALATTIA. A RMC Sport è intervenuto invece Andrea Montanari, firma di Milano e Finanza: Yonghong Li uscirà di scena, tutto ruota intorno alla valorizzazione del club che non può essere il miliardo ipotizzato da Li e neanche i 740 milioni che il cinese ha riconosciuto a Fininvest. Vista la situazione, i costi e la scure della UEFA difficilmente qualcuno metterà sul piatto una simile cifra: Commisso e i Ricketts punterebbero a una spesa di 500 milioni. Oggi Elliot, un fondo speculativo che guadagna a maggior ragione se si vende, garantirà i 32 milioni non messi da Li e se non si chiude entro dieci giorni diventa proprietario del Milan che in ogni caso, quindi, sarà americano. Una famiglia che ha un governatore degli Stati Uniti (Pete, nel Nebraska, NdR) e che ha anche un altro politico associato al partito repubblicano non si espone per niente: prima che uscisse il nome di Commisso era stata anticipata da un investitore, coinvolto da Morgan Stanley prima dei Ricketts, la volontà di trasformare il Milan in una media company, in azienda non solo calcio ma di business, entertainment, marketing”.

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