Agli ottavi approdano gli scandinavi e il Messico, pur sconfitto seccamente: la sorpresa la fa la Corea del Sud. Tedeschi poco incisivi e spreconi
Il Messico dell’ex atalantino Miguel Layun cede di schianto alla Svezia prima della classe (6) provando ad auto-eliminarsi sbagliando la partita, ma è la Germania (a Kazan) a suicidarsi cedendo nel finale alla zampata di Kim al 92′ convalidata un giro di lancetta dopo dal Var e dal bis di Son al settimo di nove minuti di recupero (lancio lungo, Neuer nell’area altrui): il retropassaggio di Kroos al culmine di una mischia da calcio d’angolo rimette in gioco il coreano e la cenerentola del Gruppo F fa fuori una delle superfavorite. Relegandola addirittura all’ultimo posto.
ANCHE LA GERMANIA HA LA SUA COREA. Neuer si prende un grosso rischio non trattenendo il piazzato di Jun al 19′, ma la Corea del Sud non sta certo a guardare sfiorando il vantaggio a più riprese con Son (25′, su palla in uscita, 79′ a incrociare) e Moon (67′, dribbla il portiere perdendo l’attimo). Tedeschi incisivi nel secondo tempo quando Gomez (59′) prende il posto di Khedira e fa da totem: convergendo dalla corsia Werner è più pungente (54′, tandem Ozil-Reus; 65′, tiro strozzato su cross), ma né lui né i compagni hanno il mirino nitido. In precedenza, pericolosi Hummels di piede (40′) e Goretzka di testa, trovando entrambi la parata di Jo. Nel finale Reus, ancora il difensore centrale e Kroos mancano lo specchio di un amen. Poi la beffa atroce.
MESSICO DEMOLITO, MA PASSA. Svezia giustamente avanti a Ekaterinburg al 5′ della ripresa con Augustinsson, sbucato alle spalle della difesa del Messico sugli sviluppi di una manovra iniziata da Larsson in cui il cross basso di Berg ha aveva trovato la svirgolata di Claesson trasformatasi in assist. Ochoa, già autore di mezzi miracoli nel primo tempo al 6′ sulla punizione di Forsberg e al 31′ sulla zampata di Berg, non ha potuto opporre resistenza. Così come l’arbitro argentino Pitana alla tentazione di fischiare il penalty nonostante la gamba sinistra lasciata furbescamente lì da Berg fino al contatto con Moreno: è il 17′ e Granqvist come contro gli asiatici è implacabile dal dischetto. Al 29′ il cambio del centravanti procura-rigori, Thielin, fa la torre sulla rimessa di Claesson agevolando la spaccata di Toivonen, ma il tris lo cala Alvarez deviandola di mano nella propria porta. A 9′ dal novantesimo Hernandez calcia quasi della linea di fondo e Vela riesce a sbagliare in tuffo a porta sguarnita. Ma i centramericani vanno agli ottavi ugualmente dopo essere già rientrati negli spogliatoi a capo chino. Follie mondiali.
