C’è chi ha già scelto di imprimere il nome del nuovo arrivato Duvàn Zapata nella prima maglia 2018/2019 allo Store, ma sapevate che un tempo era bianconera?

DEA NERAZZURRA. Tempo di preparazione nei ritiri estivi e tempo di esprimere giudizi da parte dei tifosi sulle nuove divise dell’Atalanta, “quest’anno le più belle di sempre” secondo Luca Percassi. Cambia il design ma i colori, almeno quelli della prima maglia, rimangono sempre gli stessi: il nero e l’azzurro, che sono da sempre le tinte caratterizzanti la società di Bergamo. Non tutti sanno però che altri colori, quelli meno simpatici al popolo nerazzurro, un tempo erano legati indissolubilmente alla loro Atalanta: il bianco e il nero.

DEA BIANCONERA. Questo perché nel 1907, un gruppo di cinque giovani studenti di lettere classiche decisero di fondare una nuova polisportiva in città bassa, intitolandola all’eroina d’Arcadia della caccia e della corsa e vestendosi con una divisa a strisce bianche e nere. A Bergamo però esisteva anche un’altra grande società, denominata “Bergamasca”, che indossava invece calzoncini e magliette bianche e blu e che lottava per entrare a far parte del campionato di Prima Categoria. Quando però nel 1919 la FIGC impose che una sola squadra orobica partecipasse a quel campionato, nella città rivale per eccellenza, Brescia, si svolse lo spareggio che decretò la vittoria dell’Atalanta per 2-0 sulla Bergamasca.

ATALANTA BERGAMASCA. Nello stesso anno però, l’Atalanta decise di mettere da parte le rivalità con l’altra società cittadina e di fondersi con essa, creando una grande e unica squadra che si chiamò appunto Atalanta Bergamasca Calcio. I colori scelti, tuttora amati dai tifosi che si definiscono “nerazzurri”, sono il nero dell’Atalanta e il blu della Bergamasca, eliminando per sempre il bianco in comune.