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Bonaldi (Aiac): “Il Papu allenatore in campo. E sui giovani…”

Il delegato nazionale degli allenatori bergamaschi prova a fare le pagelle all’estate nerazzurra. Sposando la causa dei baby ed esprimendo qualche dubbio sul tridente…

“Il Papu è irrinunciabile per tutto ciò che fa per l’ambiente”. A spezzare una lancia a favore del fantasista, ormai investito quotidianamente dai rumors di mercato, è Leonardo Mazzoleni Bonaldi, consigliere nazionale Aiac e delegato della stessa associazione allenatori per i rapporti dei professionisti con la Figc. Ma il popolare Nado, che negli anni ha continuato e continua a sfornare tecnici nei suoi corsi, va oltre Gomez e prova a fare la pagelle all’Atalanta che sarà.

Dicevamo del numero 10, che Inzaghino vorrebbe fregare al Gasp.
“Il Papu è molto importante in campo e fuori, il suo contributo è fondamentale. Di fatto è un secondo mister. Avercene, come lui…”.

In mezzo, in attesa di Pasalic e Obiang, due prestiti di ritorno, anche se il secondo è alla prima esperienza vera in nerazzurro.
Pessina e Valzania sono due ottimi profili. Non possiamo solo vivere di stranieri: contestiamo le grandi squadre perché i ‘nostri’ non trovano posto neanche tra le riserve dei titolari, ma anche per questi due ragazzi sarà dura giocare. Io tifo per loro”.

In attacco si cambia: dentro uno sfondatore come Zapata, via un attaccante di manovra come Petagna. Come vede il tridente con Ilicic e Gomez?
“Lo schieramento a tre davanti non mi convince del tutto anche se è affascinante: dipenderà molto dall’argine dei due mediani e dagli esterni che dovranno pompare per 100 minuti a partita. Diverso è se il Gasp, che in fatto di tattica non è secondo a nessuno, si sta premunendo per avere variabili da giocarsi a secondo anche degli avversari, o per riequilibrare o rischiare a secondo di come si mette la gara. Il tutto renderebbe il suo calcio meno prevedibile”.

Che futuro può avere la tanto sbandierata linea verde?
“Invito l’ambiente a considerare il lavoro del settore giovanile in modo più incisivo. Di giovani ne abbiamo di ottime prospettive e con un maestro come Gasperini cresceranno molto, ma dobbiamo crederci. Che non ci sia alcun bergamasco aggregato alla prima squadra, ma solo un semiprodotto (è arrivato grandicello) come Barrow, va contro la storia della Dea”.

Insomma, che mercato è?
“Ottimo. Qualche uscita ci può stare. Va migliorata la qualità delle fasce, se possibile. Il più grande acquisto è sempre l’uomo in panchina. Sarò un po’ di parte ma la penso così”.

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