Tifose da 72 anni, tessera stagionale in tasca da 69: le sorelle Emma e Margherita, fedelissime in tribuna centrale dal secondo dopoguerra alla rivoluzione del Gasp
Il loro primo idolo è stato Bepi Casari. Oggigiorno, però, nessun problema a intercettare Gian Piero Gasperini in centro a Bergamo e a salutarlo con affetto (“Ci piace il suo gioco spettacolare, ci ha riportati in Europa”). L’Eco di Bergamo ha spedito Stefano Serpellini sulle tracce di Emma e Margherita Farina, 84 e 80 anni di sorelle, 72 da tifose e 69 da abbonate dell’Atalanta.
PORTOGHESI A BERGAMO. La saga delle Farina comincia nel 1946 da portoghesi per poi presidiare da regolari la tribuna Giulio Cesare, dove sono rimaste fino a metà degli anni ’80: “Abbiamo iniziato a seguire la squadra da bambine a bordo campo, ci faceva passare l’addetto ai controlli, il signor Carissoni, un vicino di casa. Primo abbonamento nel 1949, poi siamo passate in tribuna centrale, l’unica coperta all’epoca. Il Gasp ci piace, ma per l’Europa League non andiamo fino a Reggio Emilia, guardiamo la tv”.
GLI IDOLI. “Abbiamo visto anche la finale di Coppa Italia del 1963 a Milano contro il Torino con la tripletta di Domenghini, in trasferta siamo state anche in C. E a Lisbona, il 16 marzo ’88, nel quarto di ritorno di Coppa delle Coppe contro lo Sporting, abbiamo fatto tre ore di taxi per andare a Fatima a pregare. Col Malines, a Bergamo, eravamo sedute a fianco di Donadoni, passato al Milan l’anno prima. Il giocatore più forte? Stromberg. Ma Bepi Casari ci salutava con un bacio ogni volta che ci vedeva e la moglie non ne era contenta”.
