Né vincitori né vinti nel match d’andata dei preliminari di Europa League tra la Dea e la squadra danese
Due squadre con un forte bottino di reti tra campionato e Coppe, concludono la gara dominata dalla squadra nerazzurra a reti inviolate. La porta della Dea è maledetta e i vari Zapata, Barrow, Pasalic, Gomez e Cornelius ci vanno vicini senza però riuscire a gonfiare la rete del Mapei. Ora si deciderà tutto al ritorno.
Gollini 6: nel primo tempo Thomsen non lo spaventa, nel secondo non la vede proprio.
Toloi 6,5: in mancanza di un play puro a volte la fa da regista, spingendo come un ossesso.
Mancini 6: riproposto da perno a discapito di Djimsiti, esegue il compitino senza affanno, anche perché rischia la disoccupazione.
Masiello 6,5: del tris di portate a protezione dell’area il piatto forte è lui, anche se talora Skov gli tende il trappolone.
Hateboer 6,5: recupera palla e, se non trova varchi sulle corsie, chiuse a doppia mandata da una squadra più corta di un tubetto di latte condensato, s’inserisce sui triangoli larghi. Nella ripresa non gli riesce per poco il gollasso in acrobazia e il sinistro piazzato, che ad Haifa gli aveva sorriso, s’infrange sul piedone di Vavro.
Dal 46′ st Castagne: sv
de Roon 6: su e giù per la navata dal polder difensivo al vertice, dando l’impressione di navigare a vista.
Freuler 6,5: inizia con borseggio e filtrante per l’ingrata gazzella del Gambia, prosegue con un destraccio smanacciato dall’estremo nemico. In genere non fa mai la figura del pesce fuor d’acqua, tra propulsione da fuoribordo Evinrude e la capacità di rientrare alla velocità del suono.
Gosens 6: il ragazzo di frontiera del Reno sbatte a lungo contro un argine invisibile, ma si fa perdonare dietro con la puntuale estirada in corner sul radente insidioso da fermo di Skov.
Pasalic 6: quando non trotterella o non apre il gioco con tocchi di giustezza, scalda il mancino e con esso le falangi di Joronen. In alleggerimento e copertura, invece, il suo ritmo compassato provoca qualche ansia (1′ st Zapata 6: da boa lavoricchia come può, senza far affondare la difesa, e in fase di tiro si petagnizza).
Gomez 6: lavora d’appoggio dopo la quasi magia al 6′ (lob da metà campo) e, quando la ammolla di suo verso la porta, o c’è un compagno di troppo oltre la linea dei difensori o la mira non lo assiste.
Barrow 5: frustrato da Vavro e dalla frenesia nello slancio iniziale al ventesimo secondo, quando si trova a concludere sul serio sgancia la loffia, opta per soluzioni prevedibili o vivacchia in fuorigioco. Oppure si intromette nelle traiettorie altrui, vedi gol del Papu annullato per il suo tocco da bandierina alzata (35′ st Cornelius sv).
Gasperini 6: nel primo tempo Barrow cinischia e vive in offside senza essere Superpippo Inzaghi, ma l’uomo in panchina non lo boccia allargandolo nel tridente con Zapata e il Papu. Il nodo da sciogliere è lo schieramento altrui appiccicoso, alla Colantuono, con le fasce chiusissime. I suoi hanno pochi lampi e quando verticalizzano pagano la scarsa mira degli avanti.
il 6 al Papu è proprio misero ? grande capitano????
Sempre a complicarsi il cammino…
È vero che ora c’è il campionato con la Roma…la coppa…la squadra non è piu quella dello scorso anno…
Insomma la via è ardua!
Forza Dea forever?