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Nick Amoruso, sgoccioli di carriera a Bergamo

Uno degli attaccanti più prolifici a cavallo dei due secoli in nerazzurro arrivò da innesto di gennaio senza riuscire a evitare l’ultima, cocente retrocessione. Ma ha comunque all’attivo un palmarès egregio

Bergamo, per il neo quarantaquattrenne Nicola Amoruso, ha significato l’ultima stazione della ferrovia prima di mettere sul binario morto la locomotiva di una carriera onoratissima. Coppa Italia con la Sampdoria, del cui vivaio (dopo gli inizi nel Trinitapoli) è un prodotto, nel ’94. 4 presenze e 1 gol in Under 21, con gli Europei vinti nel 1996 in Spagna. Con la Juve, scudetti ’97, ’98 e 2002 più Supercoppa Uefa e Intercontinentale ’96 e Supercoppa Italiana ’97. Nel 2006-2007, il miracolo della Reggina di Walter Mazzarri, partita a meno 11 per Calciopoli: 51 sul campo, 18 palloni in porta Rolando Bianchi e 17 lui, salvezza da urlo.

BRICIOLE DI A E NIENTE B. All’Atalanta, dal 29 gennaio 2010, a titolo definitivo dal Parma per cui ne aveva messi 5 in 17 allacciate di scarpe, le briciole della retrocessione da terzultimi sotto Bortolo Mutti (subentrato ad Antonio Conte, cambio in corsa di Angelo Gregucci). Per poi essere messo fuori rosa in B e ritirarsi a Perugia, l’unica delle 13 squadre di A con cui non è mai andato a segno, il 29 agosto 2011, spegnendo le candeline e la parabola professionale senza nemmeno iniziare il campionato di Seconda Divisione. Una sola prodezza, da ex, a Torino contro i bianconeri, il 28 marzo 2010: il temporaneo pari agli sgoccioli del primo tempo, ma quella domenica Del Piero e Felipe Melo non erano d’accordo. Poca roba, in 12 presenze su 15 dal kick off, in un reparto in cui la voce grossa la faceva Simone Tiribocchi (11, cannoniere), con Cristiano Doni e l’arrivo autunnale Ernesto Chevanton efficaci a intermittenza.

NICK PIEDE CALDO. O freddo, a seconda di come la si vuole vedere. Perché il nostro quando c’era da insaccare non si tirava indietro. 150 reti, di cui 113 nella massima serie, in 474 partite, non sono mica uno scherzo. Il più prolifico degli attaccanti a non aver mai vestito la maglia della Nazionale a livello senior. Fidelis Andria, Padova, Napoli, Como, Modena, Messina, Torino e Siena i suoi altri club.

ASPIRANTE DIRIGENTE. Amoruso da San Giovanni Rotondo ora fa l’agente, ma prima ancora è stato commentatore tv e in un’altra vita ha accarezzato appena il sogno di fare il dirigente. Coordinatore del vivaio amaranto agli esordi, da direttore sportivo diplomato a Coverciano l’unica esperienza è al Palermo. Dal 15 maggio al 6 agosto 2013, rescissione per motivi personali. Da quelle parti c’è chi non aspetta di farsi cacciare da Zamparini. Tanti auguri.

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