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L’Atalanta dai grandi numeri corre meno

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Sorpresa dalla lettura delle statistiche delle prime due giornate di serie A: bergamaschi terzultimi alla voce chilometri percorsi. Ma fra gol e corner le cifre dimostrano che la sostanza c’è

Le maratone pallonare? Un classico dell’Atalanta di Gian Piero Gasperini, proverbialmente tra le squadre che corrono di più. Eppure stavolta, nell’incipit del campionato di serie A, le statistiche mostrano un’inversione di tendenza: tantissimi tiri e conseguentemente più gol di chiunque altro, finora, ma anche il terzultimo dato complessivo nei chilometri percorsi.

CONTACHILOMETRI DA RETROCESSIONE. 106,429: questa la media a partita (dati a cura della Lega Calcio di Serie A) fatta registrare dai nerazzurri in questo scorcio stagionale nella massima serie. Peggio hanno fatto soltanto la Sampdoria (105,53) e la Roma, fanalino di coda nella speciale classifica nonché avversario nel recente Monday Night col suo 103,16. Ma se i giallorossi nel primo tempo parevano immobili come statue, nella graduatoria dei punti sono a quota 4 coi bergamaschi, il Sassuolo e l’Udinese.

CHI CORRE NON VOLA. Il podio è la dimostrazione di quanto correre non significhi necessariamente volare. In testa al chilometraggio c’è la Fiorentina (115.104) che ha 3 punti ma anche 1 sola partita giocata, mentre non stanno certo girando col vento in poppa il Milan (0, 1 match in meno) col suo 114,177 e il Bologna, i ko e 1 pari, con 113.94.

LA DEA TIRA. I bergamaschi, per converso, sono la prova vivente che nel calcio conta ottimizzare ogni sforzo. Perché se si macinano meno pertiche di terreno, la palla viaggia comunque spedita, esattamente dove dovrebbe andare: verso la porta. Più tiri, uguale più gol: dei 33 totali (terzi dietro Roma, 37, e Juventus, 36), di cui 20 nello specchio, 7 sono finiti dritti nel sacco. Nessuno ha segnato di più, altra novità per la Dea, decisamente piacevole.

L’ASSIST NELLA MANICA. La vetta è raggiunta anche negli assist. Cinquina piena: due del Papu Gomez, doppiettista nella serata d’esordio contro il Frosinone (su passaggio di Toloi e in solitario) in cui ha propiziato le marcature di Hateboer e Pasalic; uno ciascuno per il difensore brasiliano e per chi ne ha smazzati lunedì sera all’Olimpico, ovvero Zapata e lo stesso croato. Per la gioia di Emiliano Rigoni.

GASP DI SOSTANZA. Il resto? Il primato nei calci d’angolo, 15 tondi, e perfino negli offside, 12, con posizione media (undicesimi) nei cross, 11 buoni e 10 no. In conclusione, la banda del Gasp pare proprio all’opposto dell’inconcludenza. La stessa che nelle due annate precedenti, leggi difficoltà a metterla dentro, talvolta ne aveva frenata l’ascesa verso una dimensione da semi-big.

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