Breve la sua parentesi a Bergamo, ma quanto basta per apprezzarne il potenziale
1-3: questo risultato l’ex mister nerazzurro Francesco Guidolin ce l’ha bene in testa perché decretò il KO della sua Udinese con il Liberec. Una sconfitta amara, quasi come quella subita dalla Dea giovedì scorso di fronte a un Copenaghen per nulla pericoloso. La Gazzetta dello Sport ha rivolto cinque domande sul momento no dei nerazzurri al grande appassionato di ciclismo che ha allenato a Bergamo nel 1993.
COPPA ITALIA. “Il bicchiere è comunque mezzo pieno per la Dea. Col Copenaghen tanta sfortuna, soprattutto a Reggio. L’Atalanta deve ripartire dalle prestazioni che ha sempre offerto e dagli uomini di qualità. Non sarà facile riprendersi l’Europa, ma c’è anche la Coppa Italia: con l’Udinese andammo tre volte in Europa, due in Champions, ma senza il KO contro la Fiorentina nel 2014 avremmo centrato il poker. Il consiglio è dunque di non snobbare questa Coppa.
PERIODO MAGICO. Guidolin ha poi rassicurato la piazza bergamasca, prevedendo un lungo momento d’oro: “Un vantaggio l’impegno al solo campionato? Forse prima, c’era poco recupero, oggi no. Le rose hanno 18-20 giocatori forti, l’eliminazione non ha fatto bene. Su chi punto nella Dea? Facile citare le stelle, punto sui giovani. Qui l’Atalanta sta vivendo un periodo magico che può durare ancora a lungo”.