L’ex allenatore dell’Atalanta: “Bisogna tornare ai vecchi tempi, Mino Favini era il migliore in questo”
Parla Cesare Prandelli, ex allenatore della nazionale e dell’Atalanta. Tre i temi centrali toccati, raccontati ai microfoni di “A Come Atalanta” su TeleClusone.
Su Emiliano Mondonico. “Mi manca. Ci si trovava per raccontarci la nostre vite, era diventato un saggio, geniale. Capiva che vincono sempre i più potenti, quelli che ne hanno la possibilità, quando alleni un certo tipo di squadre devi riuscire a far sognare i tifosi. Bisogna ricordarlo con il sorriso perché lui era sempre molto positivo. Sono emozionato e contento quando parlo di lui”.
Sulla Nazionale. “Otto anni fa ho iniziato quell’avventura. Non ci sono giocatori importanti, campioni, bisogna far fare esperienza a questi giocatori che sono però giovani. Rispetto le scelte di Mancini, ma secondo me l’altra sera si è vista una grande differenza dal punto di vista tecnico. È ciò che manca oggi ai calciatori, bisogna tornare a fare tecnica, come faceva sempre il grande Mino Favini”.
Il momento dell’Atalanta. “Un’eliminazione europea immeritata. La prestazione c’è stata, non si può rimproverare nulla, ma penso che anche quest’anno sarà competitiva grazie all’ambiente, all’allenatore, alla squadra e l’alchimia che si è creata tra queste tre componenti”.
sono daccordo Prandelli sarai il dopo gasp