Due mondiali e una finale di Coppa dei Campioni nel palmares. Il ruolo di designatore, i compiti da dirigente e l’inimicizia per la Var
Ha diretto 226 partite nel massimo campionato nazionale, esordendo il 18 marzo 1973 in Fiorentina-Cagliari (3-0). È morto a 75 anni Luigi Agnolin, uno degli arbitri più in voga in Italia e nel mondo negli anni ottanta. Nato a Bassano del Grappa il 21 marzo 1943, di prima professione faceva l’insegnante di educazione fisica. In un derby Juventus-Torino nell’ottobre 1980 esplose in un famoso “Vi faccio un c… così” contro Roberto Bettega e compagni, colpevoli di protestare troppo. Nemico giurato della Var, anche quando aveva il fischietto in bocca si era sempre dichiarato contrario alla tecnologia in campo.
DUE MONDIALI, UNA CHAMPIONS. Figlio di Guido, 155 match diretti in serie A, Agnolin di Bassano ha in bacheca i Mondiali del 1986 in Messico e del 1990 in Italia. All’attivo anche due finali europee: nel 1987 in Coppa delle Coppe, Ajax-Lokomotiv Lipsia 1-0; l’anno dopo la Coppa dei Campioni, Psv Eindoven-Benfica 6-5 ai calci di rigore. Riconosciuto pressoché unanimemente come il numero 1 fra le giacchette nere di casa nostra, nel 1980 fu insignito del prestigioso premio “Giovanni Mauro” e dal 2012 fa parte dalla Hall of Fame del calcio italiano.
DESIGNATORE E DIRIGENTE. Designatore per la Serie C non riconfermato nel ’92 dal presidente della Federcalcio Antonio Matarrese, Agnolin è stato direttore generale della Roma (1994), amministratore delegato del Venezia (1999-2000) e del Verona (2000-2001) e infine, nel 2006, per pochi mesi Commissario straordinario dell’Aia, scelto dal commissario Figc Guido Rossi in seguito allo scandalo di Calciopoli (o Moggiopoli). Aveva preso il posto di Tullio Lanese, sarebbe stato sostituito dal presidente eletto Cesare Gussoni. Nel 2011-2013 l’incarico di direttore generale del Perugia, il 6 agosto 2014 la nomina a direttore generale del Siena, ripartito dalla serie D.