Il Var continua a generare discussioni. E la media voto di molti arbitri è insufficiente….
Il Var continua a far discutere. Dopo un primo anno in cui in molti, nonostante le proteste non fossero mancate, si erano detti favorevoli all’uso della tecnologia, la seconda stagione di utilizzo dell’assistenza video per l’arbitro ha generato più di una polemica.
Non ultima quella legata al rigore concesso alla Fiorentina per il contatto Chiesa-Toloi in occasione della sfida di domenica pomeriggio al “Franchi”.
Un’inchiesta della Gazzetta dello Sport di oggi mette inoltre in evidenza un dato davvero importante. L’impressione è che, dopo un primo anno in cui il Var pareva in un certo senso “minare l’autonomia dei direttori di gara”, ora i fischietti tendono a evitare volentieri queste eccessive egemonie e prese di potere dello strumento tecnologico.
A non beneficiarne sembrano essere però anche le medie voto dei direttori di gara stessi. Metà di questi sono addirittura insufficienti, con Manganiello di Pinerolo che fa registrare la media voto più bassa (4,83 in 3 gare dirette in questa stagione).
Nel frattempo alcuni presidenti di Serie A invocano un maggior uso del Var in occasione degli episodi determinanti.
Il patron del Toro Cairo, già in passato critico verso la moviola in campo e le sue modalità d’uso, puntualizza: “Con le nuove regole introdotte al Mondiale hanno cominciato a limitarne l’uso. La Var potrebbe essere uno strumento giusto se non utilizzato in modo parziale. Per me sarebbe giusto fare come nella pallavolo, con la possibilità per la panchina di “chiamare” il Var”.
Anche il collega genoano Enrico Preziosi si accoda, dicendo che: “Sembra sia rimasta davvero troppa discrezionalità sull’uso del Var”.
Le polemiche sul Var, e sulle modalità d’uso dello stesso, non sembrano volersi sopire…