Il difensore monzese, prodotto del vivaio, assommò 19 presenze in due stagioni tra A e B. Poi una lunga parentesi nelle Marche
70 candeline oggi e il ricordo lontano di 19 presenze in prima squadra, a cavallo tra A e B. Giuliano Castoldi, prima di avviarsi ad Ascoli per la fetta più importante della sua carriera, anche al di là della riga di gesso, è stato un prodotto dell’Atalanta che tra i big ha conosciuto la fortuna effimera delle meteore.
TRA SESSANTA E SETTANTA. Nativo di Monza e di ritorno dal prestito alla Solbiatese in C, Castoldi, maglia numero 6 sulle spalle mentre Paolo Signorelli (centrocampista arretrato a libero) aveva la 5, esordisce in A coi nerazzurri l’8 marzo 1969 a San Siro col Milan (0-0), gettato nella mischia dall’allenatore Silvano Moro, fresco sostituto dell’esonerato Stefano Angeleri. Altre 6 da titolare al piano di sopra, l’ultima alla terzultima giornata a Verona con Carlo Ceresoli cavallo di ritorno in panchina, ed è retrocessione per l’intera truppa.
LA B E LE MARCHE. In cadetteria, ulteriori 9 gettoni (la stagione prima anche quello in Mitropa Cup), di cui 8 con Corrado Viciani, nessuno con Renato Gei e 1 con Titta Rota, il salvatore della patria orobica, il 3 maggio 1970 contro l’Arezzo. Col numero 5 sulle spalle: la 6 è di Giuseppe Zaniboni o Miguel Longo, libero oriundo argentino. Poi 1 partita in Coppa Italia con Giulio Corsini la stagione successiva e quindi l’Ascoli, partendo dalla C e militandoci per dieci annate, con ritorno in A sotto Carlo Mazzone nell’estate del 1973. Dal 1980 al 1984, tra C2 e C1, la chiusura nella Civitanovese.
IL GIALLO DEL GUARDALINEE. Castoldi, saltuariamente tecnico delle giovanili e, come vice, dei senior del Picchio (2011, mister Fabrizio Castori), è noto per la partecipazione involontaria a uno dei casi più famosi del calcio italiano. Il 12 gennaio 1975, al “Del Duca”, sul 3-1 per il Bologna il raccattapalle Gino Citeroni rimanda in campo dalla rete un gol netto di Beppe Savoldi, ex compagno nelle giovanili atalantine proprio del monzese, che calciò la palla in fallo di fondo. L’arbitro Barbaresco di Cormons fischia il corner… Tanti auguri.