I nerazzurri contro la Sampdoria si sono confermati la solita squadra manovriera ma asfittica al momento del dunque. Pasalic fuori partita
Passarsela 587 volte senza venire al dunque. Il male dell’Atalanta contro la Sampdoria s’è confermato lo stesso di sempre: gli expected goals, la possibilità che la palla finisca nel sacco, a livello di quasi 2,3, mentre agli ospiti è bastato un misero 0,71 per portarla a casa. L’analisi statistica de L’Eco di Bergamo non lascia spazio a interpretazioni: non si concretizza, questo è il punto.
UN PASALIC INCOLORE. 14 passaggi di cui 9 a buon fine per Mario Pasalic, 58 completati e 6 dribbling riusciti per Timothy Castagne ma anche un pallone facile calciato in fallo laterale come l’omologo di destra Hans Hateboer ha fatto alle stelle col suo dall’area piccola nel primo tempo.
BARICENTRO ALTO, MA SENZA GOL. Nerazzurri al 60 per cento di possesso palla, con baricentro a 56 metri, 48 palle recuperate di cui 11 sulla trequarti, indice di pressing, contro una Samp bassissima (46 metri) ma dalle distanze giuste tra i reparti (lunghezza media 24,7 metri).
ZAPATA, CHE FATICA. Duvan Zapata è il simbolo di pregi e difetti di una squadra che ha smesso di segnare. Subito 2 palle perse spalle alla porta, poi 5 dribbling vinti su 7 e 5 tiri tentati di cui 1 nello specchio.
ILICIC A VUOTO. Via Pasalic (4 su 5 persi in uno contro uno) per Josip Ilicic poco dopo l’inizio della ripresa, anche lo sloveno ha mostrato qualità (24 passaggi precisi) e segni meno, ovvero i 7 palloni lasciati agli avversari e l’assenza di conclusioni. E Musa Barrow, subentrato al colombiano, non ha fatto meglio: 2 duelli vinti su 12, mancato contrasto sul cabezazo del ko di Tonelli.
