Il principale quotidiano sportivo italiano fa le pulci a difesa, centrocampo e attacco. E denuncia: deboli nel gioco aereo, fasce scoperte e attacco incostante
Palle inattive che fanno male, fasce senza qualità, Mario Pasalic che non funziona. E davanti, un tridente Ilicic-Zapata-Gomez da ricostruire. La Gazzetta dello Sport di oggi è impietosa nella disamina dei problemi che attanagliano l’Atalanta, in crisi in tutti e tre i reparti.
DIFESA: IL DOPO CALDARA. Via Mattia Caldara, c’è un Gianluca Mancini che non dà le stesse garanzie e un José Palomino che non guida la difesa con la stessa padronanza. Il dato è la difficoltà sulle palle inattive: nella scorsa stagione 9 gol incassati da questo fondamentale, oggi 6 in sole 8 giornate, record negativo della serie A.
TRA PASALIC E LE CORSIE. Via col tempo Gagliardini, Kessie, Cristante, Conti e Spinazzola, il rimescolamento del mazzo ha lasciato le fasce scoperte a livello qualitativo e il superstite Remo Freuler dopo il Mondiale visto da riserva non è più lo stesso. L’inversione di ruolo di Firenze, con ripensamento in chiave anti Samp, con il trequartista designato Mario Pasalic è significativa della ricerca della formula giusta. Tatticamente, caratterialmente e col passo il croato è indietro. A destra e sinistra, invece, Hateboer, Castagne e Gosens non convincono né coprono.
ATTACCO AL TRIDENTE. L’Atalanta non segna – da settembre, nel 2-2 in casa del Milan – perché le punte devono spesso arrangiarsi da sole: questa la tesi della Rosea. Da 7 gol le prime due giornate, da 2 la quinta, coi rossoneri, unica altra volta a segno. Dalle fasce non arrivano chances e pesa il ritardo di Josip Ilicic, fermo quasi due mesi per l’infezione batterica. Il Papu Gomez ed Emiliano Rigoni hanno 3 reti a testa, ma soffrono rispettivamente l’adeguamento a Duvan Zapata, centrattacco diverso da Andrea Petagna e ancora a secco in campionato, e l’inserimento negli schemi di Gian Piero Gasperini.