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Tanti auguri a Gritti, il guerriero a fianco del Gasp

Il vice allenatore nerazzurro taglia il traguardo dei sessant’anni. Tra gli scorsi dicembre e giugno, due partite vinte tra le più difficili per un uomo

Oggi raggiunge il traguardo dei sessanta, quota cui il suo mentore e amico sulla panchina ha già attinto da mesi. Erano appena sopiti gli echi dell’esultanza per Atalanta-Lione, il 7 dicembre scorso, primo posto nel girone e nerazzurri ai sedicesimi di Europa League al ritorno sulle ribalte continentali dopo più di un quarto di secolo. Eppure la partita più importante, per Tullio Gritti, era appena cominciata e avrebbe conosciuto un retour match nel giugno successivo. Il vice di Gian Piero Gasperini, polso fermo, competenza, carica e grande umanità le non poche volte che s’è trattato di sostituire il guru del pallone bergamasco, alla fine ha vinto su un male insidioso manifestatosi sotto forma di cisti inguinale e battuto due volte su due in sala operatoria.

L’ATTACCANTE PASSATO DA CARAVAGGIO. Milanese dell’Ortica, Gritti, meno di un paio di centinaia di palloni in porta in sedici rivoluzioni terresti di onorata parabola professionale da attaccante forte in acrobazia, in bacheca non ha trionfi ma le maglie di Caravaggio, Ivrea, Derthona, Arezzo, Brescia, Torino, Brescia di nuovo, Verona – tra la A di Osvaldo Bagnoli e la B di Eugenio Fascetti dal 1989 al 1991 – e Mantova. In riva all’Adige, una gustosa teoria di ex atalantini, col senno di poi quasi un presagio: Luciano Bodini, Marino Magrin, Robert Prytz, Pierino Fanna e Andrea Icardi. Nel palmarès, anche un castigo alla Dea, al “Rigamonti”, il 12 aprile ’87.

UN PORTAFORTUNA FEDELE. Gritti, professionista e persona ad altissima fedeltà, dopo aver fatto il secondo alla Triestina e al Torino per i due bienni dall’inizio del nuovo millennio, dal 2004 in avanti ha sposato la causa del Gasp senza mai pentirsene. Genoa, parentesi sfortunata al Palermo, e dall’estate 2016 sotto le Mura Venete. Il capo può concedersi le sue mattane con gli arbitri, perché quando in panchina ci va lui spesso finisce bene. Cinque volte dall’inizio per squalifica, quattro in corso d’opera dopo l’allontanamento dell’uomo di Grugliasco.

SUBENTRI E MATCH DA PRIMO ALLENATORE. Atalanta-Torino 2-1, 11 settembre 2016 (Gasp out a 4 dal 90′); Pescara-Atalanta 0-1, 26 ottobre 2016 (mister squalificato per proteste al 6′ della ripresa in Atalanta-Inter 2-1); Atalanta-Sampdoria 1-0, 22 gennaio 2017, e Torino-Atalanta 1-1, 29 gennaio 2017 (squalifica per proteste in Lazio-Atalanta 2-1 del 15 gennaio); Roma-Atalanta 1-2 (Gasp fuori all’intervallo per proteste per doppio giallo a de Roon), 6 gennaio 2017; Atalanta-Napoli 0-1 (Mertens), 21 gennaio 2018; Atalanta-Milan 1-1, 13 maggio 2018 (insulti al Var in casa della Lazio la settimana prima); Milan-Atalanta 2-2, 23 settembre 2018 (bestemmia in casa della Spal). Tanti auguri.

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