Il fantasista mancino da punta pura è tornato finalmente l’uomo più di Gasperini: “Ma non mettetemi pressione, da solo non vado da nessuna parte”
“Io non posso portare la squadra da nessuna parte. Non conta Ilicic, ma l’Atalanta. Il campionato è un po’ strano, vedremo dove potremo arrivare”. Josip il triplettista anti Chievo, appena asciugato il sudore della sessione mattutina del giovedì a Zingonia, fa professione d’umiltà e prova a inquadrare il prossimo futuro nel mirino.
LA RIVOLUZIONE DEL SORRISO. “Dobbiamo giocare col sorriso, quella è la cosa più importante. A volte ci si arrabbia per niente. Con Luca Percassi ce lo siamo scambiati all’intervallo: se si vince è anche più facile”.
LA LUCE OLTRE IL TUNNEL. “A lungo non sono stato a posto, avevo bisogno di giocare e ho ripreso ritmo solo col tempo. Per due mesi sono stato sotto antibiotico: il momento più difficile della mia vita, non volevo neppure guardare le partite. Lì capisci che non vale la pena arrabbiarsi per delle stupidaggini”.
L’ATALANTA DI ILICIC. “Non mettetemi pressione addosso, nessun singolo vale una squadra. Il problema erano solo i risultati. Il gol arriva inaspettato, nessuno avrebbe puntato sulla mia tripletta a Verona. Vale lo stesso per chi finora non ha segnato”.
IL PARMA ALL’ORIZZONTE. “Col Parma dobbiamo confermarci. Siamo più forti: dobbiamo giocare il nostro calcio, come domenica scorsa. L’avversario di turno è più impegnativo? Guardiamo in casa nostra: se in questa stagione vogliamo fare qualcosa, non possiamo permetterci di pensare già al Bologna o all’Inter, ma pensare partita per partita”.
IL PAPU ALLE SPALLE. “Io punta pura con Gomez dietro? A me le soluzioni piacciono tutte, basta che funzionino con me in campo. Col Chievo è andata bene: Papu ha grande qualità e può ricoprire più ruoli”.