
Uno dei nomi di grido dei nerazzurri dell’ultima annata del Percassi atto I naufragò tra crisi sul campo e cambio della guardia. E Guidolin non ci mangiò il panettone
3, 6 e 27. Il terno al lotto di uno piovuto a Bergamo dal tetto d’Europa, alias la Coppa dei Campioni del Marsiglia, per precipitare in picchiata insieme all’Atalanta in serie B scrivendo i titoli di coda al quadriennio della primissima era by Antonio Percassi. I tre giorni di gloria, tutti in ottobre, di Franck Sauzée, faro del gioco almeno nelle pie intenzioni alla vigilia di quella stagione 1993-1994 dalle grandi aspettative ma finita con le tenebre ad avvolgere i riflettori degli entusiasmi estivi accesi troppo in fretta.
IL TRIS NON SALVA GUIDOLIN. Vittime, si fa per dire, del rigore e del paio di prodezze residue in fondo al sacco del francese di Aubenas, che oggi spegne 53 candeline, la Samp vittoriosa a Bergamo col poker sporcato dal suo tiro dal dischetto (fallo di Marco Rossi su Maurizio Ganz), e due volte il Cosenza, tra l’andata e il ritorno sotto la Maresana del secondo turno eliminatorio di Coppa Italia. Un 2-0 (lui al 32′, Pavan a 2′ dal 90′) e un 4-2 (15′ Sauzée, 25′ Codispoti, 32′ Ganz, 40′ Maiellaro su rigore, 44′ Ganz, 58′ autorete di Codispoti) nel bel mezzo della prima crisi di risultati cui la mareggiata leccese a fine mese (5-1) avrebbe fatto traboccare il vaso: via un Francesco Guidolin da avanguardia tra gli zonaroli, dentro la coppia Andrea Valdinoci-Cesare Prandelli, il patentinato e il neo scudettato con la Primavera.
LA CARRIERA RIPRESA. Regista di buon piede con Alemao più in copertura (o De Paola, o Tacchinardi, con Minaudo, Magoni e compagnia a completare il reparto di faticatori), a Sauzée, di rispettabile stazza, mancava la lena necessaria per cavarsi d’impaccio in un campionato come il nostro già allora decisamente tra i più competitivi e meno compassati. Cresciuto nel Sochaux e affermatosi nell’OM (3 titoli francesi più uno revocato, 1 Coppa di Francia), dopo i nerazzurri riecco la Ligue 1 con Strasburgo (1994-1996, 1 Intertoto) e Montpellier (1996-1998) più la coda in Scozia nell’Hibernian, dove avrebbe poi allenato brevemente, con scarpette appese del chiodo a 37 anni quasi suonati. Nei Bleus, 39 match e 9 palloni nel sacco, e da baby gli Europei del 1988. Tanti auguri.
