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Candeline per Loria, il difensore che la metteva in acrobazia

Loria

12 gol in due campionati con Colantuono in panchina in una carriera da professionista in cui ne mise in tutto 43. Oggi c’è la scuola calcio alla Barriera di Milano, il quartiere d’origine

Claudio Rivalta e Leo Talamonti prima, Moris Carrozzieri ad aggiungersi al ritorno nella massima serie. Ma nel biennio bergamasco di Simone Loria più che i compagni poterono i gol. Di testa e in acrobazia, come quello che va ancora oggi per la maggiore nei ricordi dei tifosi dell’Atalanta, il sigillo in rovesciata per il 2-2 sul campo del Chievo il 19 novembre 2006. Sono passati quasi dodici anni da allora, da quella rimonta per il punticino, un cult nell’era di Stefano Colantuono ai tempi alle prime armi da profeta nerazzurro, e il difensore nativo di Torino ma di famiglia calabrese festeggia il compleanno numero 42 da maestro di pallone, nella scuola calcio Virtus Mercadante nel quartiere di Barriera di Milano dov’è cresciuto. E sui campi, in attesa di un incarico (patentino fino alla C da responsabile tecnico) ha ospitato la rifinitura dell’ultima partita della Dea contro il Toro in trasferta.

IL DIFENSORE GOLEADOR. 12 i palloni messi in porta su 66 allacciate di scarpe nel 2005-2007 atalantino con prontissimo rientro in serie A, percentuale cospicua ove si consideri il totale di 43 in 423 partite da professionista di Loria. Svezzato dalla Juventus e teoricamente in rosa nell’annata da Champions nel ’96, il centrale difensivo ha sempre mostrato un carattere figlio della gavetta lontano dall’ovile: Olbia, Battipagliese, Nocerina e Lecco prima di riapprodare nel calcio che conta a Cagliari, con esordio (dal 79′ per Suazo) concessogli dal tecnico Daniele Arrigoni nel finale in occasione del 2-0 casalingo al Siena il 22 settembre 2004.

LORIA E I GOL DA EX. Di lì a poco, da tardo esordiente, sarebbe andato a segno nel 2-2 sotto le Mura contro la sua futura squadra, il 23 ottobre 2004, ripetendo la prodezza cadetta sempre col nerazzurro sul fronte opposto nel 2-1 del 27 settembre 2003 firmato Marcolini-Budan. Al ritorno al “Sant’Elia”, idem nel 5-1 sardo. Cambiata casacca, ecco il gol dell’ex da difensore-bomber, aprendo le danze nel 3-3 bergamasco del 25 ottobre 2006.

UNA PARABOLA QUASI DA BIG. Siena, Roma (chiuso la seconda volta da Juan, Burdisso e Mexes) con intermezzo nel Torino e Bologna (per cui segna il 3-1 all’Atalanta il 30 ottobre: un vizio…) le ultime stazioni verso il capolinea, riservando il canto del cigno vicino a casa, a Cuneo, da febbraio a luglio 2013, dopo essere rimasto svincolato. In maglia nerazzurra ne ha castigate tante: Pisa in Coppa Italia; Torino, Rimini, Pescara, Piacenza, AlbinoLeffe e Brescia in B; Reggina, Cagliari, Chievo, Torino e Fiorentina nel massimo campionato. Vincendo da spettatore la Supercoppa Italiana ’95 e la Champions di Roma ’96 contro l’Ajax, dopo la Viareggio Cup e il tricolore Primavera del ’94 più la Coppa Italia di categoria nel ’95. Tanti auguri.

 

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