La calciatrice nerazzurra è scesa in campo per la prima volta dall’inizio sabato scorso in casa della Juventus
Sabato contro la Juventus ha fatto il proprio debutto da titolare. Lei è Giulia Mandelli, classe 1999, prodotto del settore giovanile dell’AtalantaMozzanica.
Giulia, come è nata la passione per il calcio?
“Vedevo sempre mio fratello maggiore giocare e a sei anni ho iniziato a Sergnano, il mio paese (in provincia di Cremona al confine con quella di Bergamo, ndr). Mi è piaciuto e ho proseguito, poi a 12 anni sono passata al Mozzanica sfruttando il fatto che avessero un settore femminile vicino a casa”.
Sabato ha fatto il suo esordio da titolare in casa della Juventus. Se lo aspettava?
“E’ stata un’emozione unica. Esordio da titolare giocando novanta minuti in casa della Juventus. Sono molto felice. In settimana il mister mi aveva provato in allenamento e mi aveva detto che avrei potuto scendere in campo dal primo minuto. Lo ringrazio per la fiducia che mi ha dato. E’ un bravo allenatore che pretende che le cose vengano eseguite in un certo modo”.
Qual è il bilancio di questa prima fase di stagione?
“Non è stato facile, siamo tanto giovani, ma ce la stiamo mettendo tutta. Ora stanno iniziando a uscire delle buone cose e speriamo di ripetere la prestazione di sabato scorso. Abbiamo lavorato molto in settimana, eravamo consapevoli del fatto che fosse una gara dura, su un campo difficile, ma siamo riuscite a giocare da squadra, impegnandoci al cento per cento e aiutandoci l’un l’altra”.
Sabato arriverà la Florentia.
“Un altro match non facile. Loro sono un buon gruppo. Dovremo mantenere la testa alla partita e rimanere concentrate al massimo per portare a casa i tre punti”.
E’ al primo anno in prima squadra. Che effetto le fa?
“Un buon effetto. Mi sto trovando molto bene con il gruppo e sono felice di far parte di questa squadra”.
Prossimi obiettivi?
“Spero di riuscire a farmi trovare sempre pronta quando il mister mi chiamerà in causa. Poi ovviamente in questo primo anno con la prima squadra punto a crescere il più possibile”.