Il senegalese, schierato a sinistra nella difesa a quattro di Inzaghi, dovrà vedersela con il fantasista sloveno. Contratto fino al 2023, ma è una soluzione d’emergenza
Contro i miracoli di San Giuseppe, il miscredente Ibrahima Mbaye. Il senegalese del Bologna, esterno tuttofare, causa acciacchi di Mitchell Dijks e virata a 4 in difesa, sarà l’uomo deputato a difendere il vertice attaccato da Josip Ilicic, il pericolo pubblico numero 1 in maglia Atalanta. Lo Stadio di stamani fa un ritratto del prossimo 24enne (candeline il 19 novembre), che dopo il prolungamento del contratto fino al 2023 vuole farsi un altro regalo in anticipo.
L’IBRA ANTI-DRIBBLING. Mbaye, in rossoblù dal 2015, è l’arma di Pippo Inzaghi per non cadere nella trappola dei dribbling del nazionale sloveno e garantire ripartenze veloci. In caso di conferma del 4-3-3, anche se restano aperti spiragli per il ritorno al 3-5-2, il posto è del prossimo testimonial di AfricaNoLimits, progetto per un ambulatorio a Ndawene, in patria.
CARRIERA IN CRESCENDO. Tre anni fa in panchina c’era Diego Lopez, in B, quindi Delio Rossi che a Mbaye faceva ripetere esercizi con la palla all’infinito. Grazie al suo procuratore Giuseppe Accardi, fautore primo della sua carriera, lui ha tenuto duro anche se con Roberto Donadoni il suo utilizzo era centellinato in base alle necessità della squadra. E nemmeno con Superpippo è titolare, ma sta trovando sempre più spazio e importanza.