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Barrow è a secco, ma può rilanciarsi dalla panchina

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Calato a dismisura il rendimento della punta nerazzurra, un po’ di riposo può fargli bene

Dicotto presenze, ventitré reti; dodici presenze, tre reti; sei presenze, quattro reti….per non parlare degli assist. È per questo che, ripensando alle volte in cui abbiamo visto in campo Musa Barrow in questo primo sprazzo di Serie A, i conti non tornano. Eppure, non si tratta proprio di un errore di conteggio: nella casella di gol e assist lo ‘0’ è la cifra corretta.

IN DIFFICOLTA’. Ma, riguardando il gioco del gambiano in Primavera, come squadra e periodo dell’anno, e nel corso dei Preliminari di Europa League, si nota subito come ad essere cambiato non sia solo il tabellino finale orfano del suo nome. L’abilità nel dribblare, farsi gli avversari in un sol boccone, stoppare la palla e mirare la porta al momento giusto, proprio lì dove il portiere non poteva arrivare, si è completamente persa per strada. Quello che vediamo ora è un attaccante in difficoltà proprio in quello che pochi mesi fa gli riusciva con più facilità: invadere l’area piccola, attaccare, sgominare la difesa, segnare.

MOTTA. Certo, come dice lui, forse ora i suoi nemici  hanno studiato a memoria i suoi movimenti più temibili o, forse, il suo rendimento è stato semplicemente sopravvalutato. Del resto, l’Atalanta non è nuova a queste meteore di passaggio: molti si ricorderanno del difensore Marco Motta, sulla carta un campione, soprattutto sui fogli tattici del mister di allora Delio Rossi (stagione 2004/05), ma i successivi dieci cambi di maglia in dieci anni diranno diversamente. Un abile giocatore, ora nelle retrovie dell’Omonia Nicosia, ma non un fuoriclasse che fa la differenza.

ACQUAFRESCA. Stesso destino per Robert Acquafresca, oggi attaccante del Sion: alle stelle al Cagliari, 27 gol in 73 partite, in discesa dal 2010. Solo ventitré reti in 150 partite, comprese quelle con la maglia bergamasca, molte di meno di quelle che si si aspettava da lui. Chissà, magari a Barrow servirà solo un po’ di riposo e maturazione in panchina, visionando l’esperto Zapata, per riprendere il ritmo. Bergamo e il calcio italiano-il blitz per il classe ’98 della Juve risale a soli sei mesi fa, se lo augurano.

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