L’estremo difensore nerazzurro, attualmente impegnato con la Nazionale femminile del Belgio, racconta i suoi primi mesi in terra bergamasca
Se l’AtalantaMozzanica ha ottenuto finora quattro punti, una fetta del merito è anche di Diede Lemey, estremo difensore classe 1996 attualmente impegnata con la nazionale del Belgio. “Ho iniziato a giocare a calcio perché ho un fratello maggiore che faceva il portiere e io, da sorella minore, volevo emularlo. Lui ha giocato nelle giovanili del Bruges e del Gent, poi un infortunio non gli ha permesso di proseguire ad alti livelli”.
Come è stato l’arrivo a Mozzanica?
“Mi è piaciuto tantissimo perché è stato come entrare in famiglia. Ho trovato persone gentili che hanno fatto di tutto per venirmi incontro con le varie necessità. Vivo vicinissimo al campo da gioco e ci metto due minuti per arrivarci. Ho finito gli studi in Belgio e ho scelto di vivere il calcio a 360 gradi”.
Quali sono le differenze fra il calcio femminile in Belgio e in Italia?
“Me lo chiedete tutti (sorride, ndr). In Italia c’è un sistema di gioco diverso e si dà molta valenza alla tattica. In Belgio il campionato è fatto da sei club, di cui un paio forti, e ci si affronta quattro volte nell’arco della stagione. Praticamente già a metà annata ci si conosce tutti. In Italia invece è diverso perché ci sono più squadre, alcune forti come Juventus, Milan o Fiorentina, ma tutte battibili. Anche noi siamo andare in casa della Juventus a pareggiare”.
Come valuta l’inizio di stagione?
“La prima fase è sempre difficile perché le nuove arrivate devono ambientarsi e hanno bisogno di un po’ di tempo per capire i nuovi schemi. Siamo una buona squadra e lo abbiamo dimostrato contro la Juventus. Personalmente mi trovo meglio qui rispetto a Verona perché faccio allenamento sia in palestra che sul campo e sto crescendo parecchio”.
Sabato scorso contro la Fiorentia però non è andata bene.
“Purtroppo ogni tanto, come anche sabato, commettiamo degli errori, regaliamo gol agli avversari e ci mettiamo in difficoltà. E’ un peccato perché se avessimo segnato noi l’1-0 sarebbe diventata una partita diversa”.
Dopo la sosta andrete sul campo dell’Orobica in quello che si può considerare un derby salvezza.
“In ogni partita daremo il massimo e sarà così anche contro l’Orobica. Abbiamo bisogno di punti”.
Sa che anche nell’Atalanta maschile c’è un belga?
“Sì, so che c’è Timothy Castagne, ma non lo conosco. So che ha fatto una buona stagione con l’Atalanta”.
Ultima curiosità. Come mai ha scelto l’Italia e non un altro Paese?
“Ero già stata in vacanza e sapevo che avrei trovato un bel posto. Mi ero già fissata l’obiettivo qualche anno fa quando dissi a me stessa: appena finisco gli studi, vado all’estero a giocare a calcio”.