Il difensore centrale argentino pronto a lanciare il guanto di sfida al connazionale: ormai il ruolo che era di Caldara non gli può sfuggire
Che Atalanta-Inter sia anche una sfida nella sfida tra José Luis Palomino e Mauro Icardi, nessuno lo mette in dubbio. Tanto meno la Gazzetta dello Sport, che dedica la presentazione del big match al guerriero di San Miguel, desideroso di rivincita per la doppietta di testa dal 51′ al 60′ dell’avversario diretto di domani a San Siro del 19 novembre 2017: il loro ultimo duello.
SEMPRE PRESENTE… O QUASI. Il mancino pescato da Sartori in Bulgaria ha saltato Hapoel Haifa (in panchina) e Copenaghen (infortunato all’andata) in Europa League, mentre in campionato ha riposato solo con Frosinone e Cagliari. 810 giri di lancetta totali, da perno insostituibile del reparto chiave di Gasperini.
DAL PIPITA A MAURITO. Il 23 settembre, contro l’altro argentino Higuaìn, non benissimo per Palomino, in ritardo su Bonaventura. Di quel 2-2 col Milan si ricordano i connazionali Gomez e Rigoni a segno. Anche a Ferrara, serata da dimenticare, ma il totem classe ’90 s’è già fatto perdonare i momenti no.
LA LEGGE DEL GOL. In campionato il numero 6 atalantino ha bucato il Parma col piede preferito il 27 ottobre, su sponda di Mancini che poi ha siglato il tris. Del resto si era travestito da bomber anche nell’ottovolante di Sarajevo il 2 agosto scorso, svettando in cielo.
IL PARERE DELL’ESPERTO. Il doppio ex Massimo Paganin (Inter 1993-1997, Atalanta 2000-2002) lancia un monito infarcito di complimenti: “Se hai davanti Icardi non si può sbagliare, in area è uno dei migliori al mondo. Ma Palomino è cresciuto, ha acquisito esperienza, sicurezza e fiducia nei propri mezzi. Gasperini gioca uomo su uomo, tocca a lui marcarlo. Mi ricorda Samuel per la duttilità”.