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‘Una vita da mediano’: il passato di Mancini bussa alla porta

 

Spingersi in avanti con un occhio ai compagni e uno alla porta, avversaria però, è nelle corde del giocatore pisano

“Una vita da mediano” canta Ligabue: un riferimento concreto e metaforico a giocatori che hanno scritto la storia del calcio ma pochi sanno che in passato, ad aver apposto la propria firma in quel ruolo, c’è anche un giocatore dell’Atalanta. Insospettabile? Non del tutto. Nelle ultime tre partite infatti l’abbiamo visto bucare la rete tre volte di fila, con un gesto spontaneo, slegato da qualsivoglia specialità della casa: di destro, di zucca, di mancino.

VIETATA LA VENDITA. Ed è proprio l’ultima parola a ricordare il nome del nuovo eroe dalle tinte nerazzurre: Gianluca Mancini, nell’occhio del ciclone del mercato nonostante la Quaresima ancora da giocare. Sicuramente con la sua Atalanta, che non ci penserà minimamente a cederlo a metà campionato, soprattutto con l’infermeria piena zeppa di difensori. Quello che invece potrebbe pensare Gian Piero Gasperini, da più di due anni artefice di cambi di moduli e strategie rivelatesi vincenti per la Dea, è di cambiare ruolo al suo pupillo, magari aspettando il rientro di Masiello e Palomino.

VITA DA MEDIANO. Non è un caso infatti, tornando al discorso iniziale, che Mancini l’abbia infilata lo stesso numero di volte di un fantasista come Ilicic. Il vizio del gol, maturato dalla Primavera Viola, è stato notato anche ai tempi del Perugia, dove il giocatore abitualmente veniva fatto avanzare per ricoprire il ruolo di mediano, che gli permetteva di sfruttare la sua spinta, la sua mira e la sua costante ricerca della rete.

UN JOLLY PER GASP. Essere al posto giusto al momento giusto quindi non è solo una coincidenza, ma un talento innato perfezionato con l’esperienza e che adesso può rivelarsi un jolly per la Dea: il Gasp l’ha già testato già come ‘libero’ nell’aprile scorso contro la Samp, e ora potrà spostarlo in avanti, se necessario. Anzi, se l’Atalanta stesse perdendo: comparando i suoi interventi in difesa con quelli in attacco, si scopre che il numero 23 atalantino ha fatto la differenza proprio quando ha ricoperto una posizione più avanzata. Più che un’idea, un’opportunità per questa Dea dalle mille risorse.

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5 anni fa

E che importanza può avere quello che pensiamo?

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5 anni fa

Che fantasia…

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