Contro una pericolante dedita a difesa e contropiede i nerazzurri non hanno scelta: il calendario propone tre big di fila tra le mura amiche
Tre punti obbligati, a meno di non voler arrivare al big match di lunedì 3 dicembre col Napoli in casa coi patemi d’animo. La tesi sostenuta da L’Eco di Bergamo alla vigilia di Empoli-Atalanta è netta: i nerazzurri, con un orecchio alle concorrenti per l’Europa, il Sassuolo (più 1) impegnato a pranzo a Parma, la Fiorentina (sotto di 1) a Bologna e il Milan (più 3) nella tana della Lazio (più 4) nell’aperitivo domenicale, devono scollinare oltre quota 18 per continuare la corsa.
UN CONFRONTO IMPARI. I toscani hanno la metà dei punti dei bergamaschi e sono reduci, col cambio della guardia Andreazzoli-Iachini, dalla seconda vittoria in campionato (2-1 all’Udinese) dopo tre mesi senza bottini pieni (2-0 al Cagliari all’esordio).
SETTE DI FILA IN UN MESE. Il neo tecnico empolese predilige una sola punta, Caputo, già 6 gol all’attivo, con Krajc e Krunic davanti alla mediana a tre Acquah-Bennacer-Traoré. La ricetta è palla lunga e pedalare, lasciando l’iniziativa ai dirimpettai. Da Zajc (2), Silvestre, l’altro trequartista bosniaco, Ucan e Mraz gli altri palloni nella porta nemica.
AMBIENTE FREDDO? Il “Castellani” ha la media di presenze più bassa della massima serie, 11.018 a match. I tifosi sono piuttosto caldi ma pochi. Andare alla ricerca della quinta consecutiva, per una Dea riproiettata a scalare l’Olimpo, è il must della tredicesima giornata. Anche perché dati alla mano dall’ottavo posto si potrebbe raggiungere il quinto, ex aequo col Milan, e dopo il Napoli a Bergamo arriveranno Lazio e Juventus.