Il tedesco si confessa dalle colonne del quotidiano cittadino. Dal sogno di una chiamata della Germania alla Bundesliga: “Se non è lo Schalke, meglio restare a Bergamo”
“Cinque anni fa giocavo con gli amici il sabato, prima delle feste serali, allenandomi dopo la scuola. Una grande, magari in Bundesliga? In una grande gioco già, all’Atalanta”. Robin Gosens non perde l’umiltà delle origini confessandosi in una chiacchierata a L’Eco di Bergamo. In cui rivela il sogno più grande.
LA GERMANIA DI ROBIN. “In Germania ho giocato solo nei dilettanti, in Bundesliga lo farei solo in una big o nello Schalke. Il sogno è la Nazionale: se dovessi sentire al telefono la voce del ct Joachim Löw, mi metterei a piangere. Mamma Mariana mi voleva in Polizia, è stato papà Holger a spingermi a provare col calcio e ad andare in Olanda”, prosegue Gosens,
L’ALLIEVO E IL MAESTRO. “Sono a Bergamo da un anno e mezzo, Gasperini mi ha migliorato tantissimo. Il suo calcio esalta intensità e velocità, le mie doti. Non ho più il Papu davanti a sinistra, ma tutti lo cercano perché è speciale. E se è meglio per la squadra, a me va bene”.
IL GEMELLO E IL PARAGONE. “Con Hans Hateboer siamo amici, contro l’Inter l’ho mandato in porta da fascia a fascia – chiosa Robin –. Non voglio essere paragonato a Spinazzola: lui è un destro con una corsa molto sciolta, io ho più forza ma non sono bello da vedere”.