Il doppio ex a tutto tondo in una chiacchierata con la Gazzetta dello Sport. Il rimpianto per una panchina durata poco e gli elogi al Gasp
“L’Atalanta ha una rosa di qualità e per l’Europa può farcela, ma senza pressione. Col Napoli Gasperini deve capire il livello dei suoi e fa bene ad abbassare i toni”. Il doppio ex Roberto Donadoni, lanciato da calciatore da Zingonia prima dei fasti milanisti e sulla panchina del Napoli da marzo a ottobre 2009, prova a fare la tara al big match di lunedì 3 dicembre in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.
LA DEA DA EUROPA. “Ormai l’Atalanta è una realtà affermata: nessun tecnico ne rifiuterebbe la panchina – ha proseguito Donadoni, attualmente disoccupato -. Mia in futuro? Sarebbe bello, si chiuderebbe il cerchio iniziato da giocatore. Coi Percassi ho parlato spesso, da avversario”.
SARRI E ANCELOTTI. “La differenza è che Carlo sviluppa il progetto in vari modi: la proprietà voleva cambiare. La squadra è davvero forte, anche se in Italia la Juventus in questo momento non ha rivali. Rispetto ai miei tempi è cambiato troppo, non si può fare un confronto”.
IL MONDAY NIGHT. “Ancelotti vuole restare in alto, Gasperini deve capire il livello dei suoi. Niente pronostici, ma da tifoso mi schiero: a Napoli non ebbi tempo per dimostrare quello che avrei voluto, sono un bergamasco cresciuto con questi colori a cui sono legato”.