Il capitano e fantasista nerazzurro tiene tutti sul pezzo dopo lo scivolone di Empoli: “Errori da non ripetere. Per l’Europa riparliamone a marzo”
“Ho vissuto il 7-1 dall’Inter e il 3-0 di Cagliari nella prima stagione, ma a Empoli abbiamo giocato davvero male: il cambio Zapata-Pasalic ha tolto profondità e abbiamo smesso di aggredire. Dell’Europa riparliamo a marzo, ora non ha senso”. L’intervista di Alejandro Gomez alla Gazzetta dello Sport è una strigliata all’Atalanta.
LA PRESUNZIONE. “La squadra ha il potenziale ma a volte è presuntuosa. Ha perso contro Cagliari e Samp quando avrebbe potuto tranquillamente pareggiare: serve una crescita di mentalità. All’inizio però abbiamo sempre faticato”.
IL PAPU E JOSIP. “Ho avuto un grande avvio e poi sono calato come tutti, con le 4 di fila ci siamo ripresi. Quasi impossibile che segni 16 gol come il primo anno di Gasperini, ho sempre fatto tanti assist. Josip? Sta bene dopo quasi tre mesi persi, capita di perdere la testa”.
LA POSIZIONE PREFERITA. “Largo a sinistra, al centro mi sono adattato: non c’era un altro come Cristante e Gasperini mi ha spostato lì. Meno dribbling e più corsa seguendo il play avversario: da 8-9 chilometri a 10-11, esco distrutto”.
DA PETAGNA A ZAPATA. “Andrea gioca più per la squadra e spalle alla porta, Duvan ha più potenza e velocità: non è facile adattarsi subito agli schemi di Gasperini, che sono unici. Anch’io faticavo, essendo abituato al 4-3-3”.
L’ORIZZONTE DEL PAPU. “Sono alla quinta stagione qui e ho una grande responsabilità. Do consigli ai giovani anche se non me li chiedono: li vorrei più vivaci e ribelli. Le aspettative ci sono, ma ogni annata fa storia a sé e non andare in Europa non sarebbe un fallimento”.
IL NAPOLI. “Fa bene da anni, giocano sempre gli stessi e non ci sono grandi differenze tra Sarri e Ancelotti. Una squadra a cui non piace essere aggredita alta”.