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ESCLUSIVA – Cecilia Re (AtalantaMozzanica): “E’ stato fondamentale battere il Chievo”

cecilia re

La centrocampista nerazzurra, con un trascorso negli Stati Uniti, racconta la sua esperienza e le differenze con il calcio a stelle e strisce

Da una stagione e mezza Cecilia Re è tornata in Italia e ha scelto di vestire la maglia dell’AtalantaMozzanica. Centrocampista di Busnago, nata il 28 marzo 1994, sta ultimando gli studi in massofisioterapia e insegna educazione fisica in una scuola elementare dopo essersi laureata in scienze motorie oltreoceano. 

Cecilia, come è nato il feeling con il pallone?
“Ho iniziato all’oratorio di Busnago e ho giocato nelle squadre miste fino all’età consentita. Poi sono andata al Fiammamonza con cui ho fatto le giovanili fino al debutto in serie A, avvenuto nel 2009 nel giorno del mio quindicesimo compleanno. Feci un anno di A, uno di A2 e un altro di A in cui giocai poco a causa di un infortunio al crociato. Poi partii per gli USA”.

Che esperienza è stata?
“Bellissima sia a livello calcistico che a quello personale. Ero sola dall’altra parte del mondo, ma mi è piaciuta tantissimo. A chi mi chiede un parere, io consiglio sempre di farla. Questi quattro anni sono volati, ma poi ho scelto di tornare perché rimanere là non è così semplice e anche a livello calcistico dopo i quattro anni di college c’è il professionismo ma non è facile entrarci”.

Come mai prese la decisione di andare negli USA?
“Principalmente avevo scelto per giocare a calcio, unendo anche lo studio della lingua e il conseguimento della laurea. Era nato un contatto con un allenatore che aveva visionato me e una mia compagna nelle giovanili. Ma poi sono partita da sola”.

Dopo le quattro stagioni all’estero, il ritorno in Italia. Come mai l’AtalantaMozzanica?
“Conoscevo già alcune ragazze che giocavano lì e l’inverno precedente il mio rientro ero stata da loro per qualche allenamento e quattro chiacchiere. Mi sono trovata bene, poi nei mesi successivi siamo rimasti in contatto e quando sono rientrata in Italia ho iniziato con loro”.

Che differenze ha trovato fra il nostro calcio e quello americano?
“Negli Stati Uniti è principalmente fisico. Ci sono ragazze che sono molto forti fisicamente e fanno la differenza. Qui invece è molto più tecnico e tattico. Là non hanno molto senso del gioco, la buttano sul fisico”. 

Parlando della stagione attuale, ci traccia un bilancio? 
“È stato un inizio molto difficile. L’organico è rinnovato è ringiovanito, pertanto nelle fasi iniziali abbiamo incontrato qualche difficoltà. Poi abbiamo preso fiducia e sono convinta che le cose miglioreranno ulteriormente. Sabato abbiamo conquistato una vittoria importantissima che ci ha permesso di staccare le inseguitrici e rimanere attaccate alle formazioni che ci precedono”.

Sabato debutterete in Coppa Italia.
“Anche se la Roma milita in Serie B non è da sottovalutare. Ci stiamo preparando bene per proseguire il cammino anche in questa competizione”.

Milanista o interista? Idoli?
“Interista. I miei preferiti sono Cambiasso e Pirlo”.

Come numero di maglia ha scelto il 21. Le ricorda qualcosa?
“Prima avevo il 19 proprio per Cambiasso, poi sono passata al 21 perché volevo il numero della mia amica Giorgia Motta che ora è al Chievo”.

Visto che è mancata per qualche anno, come vede il movimento del calcio femminile oggi?
“Son tornata ed è completamente diverso. È in fase di sviluppo e sono contenta che si sia fatto questo passo in avanti. La crescita è costante e spero che presto si possa arrivare al professionismo. Con l’ingresso di squadre come Milan o Juve il livello si alza, inoltre stanno arrivando giocatrici straniere. Poi noto che la gente ci segue sempre più numerosa. Perciò direi che la strada intrapresa è quella giusta”. 

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