L’assenza dello sloveno si è fatta sentire parecchio. Ora sarà fondamentale rimanere agganciati al treno che porta in Europa
“Questo campionato è all’insegna dell’equilibrio”. Una frase affermata e ribadita in più occasioni da Gian Piero Gasperini, ma anche da altri suoi colleghi che hanno sottolineato come, eccezion fatta per Juventus e Napoli che stanno facendo campionato a sé, tutte le altre squadre siano racchiuse in una manciata di punti.
MUCCHIO SELVAGGIO. Oggi la Dea fa parte di quel gruppone di club a 21 punti che guarda la zona Champions (Milan avanti di cinque lunghezze) e si chiude con Sampdoria e Fiorentina attardate rispettivamente di uno e due punti. Basta una vittoria per compiere un balzo in avanti, così come una battuta d’arresto fa arretrare di qualche posizione. E proprio per questo motivo in filare una striscia positiva può essere utile per guadagnare un piccolo gruzzoletto di vantaggio utile quando – anche se ci auguriamo di no – arriverà una fisiologica flessione.
CALENDARIO DURO. Certo, gli impegni futuri dei nerazzurri nascondo parecchie insidie. Almeno fino a fine anno, ossia sino alla chiusura del girone d’andata, pensare a un filetto di successi sarebbe abbastanza pretenzioso: monday night casalingo contro la Lazio, trasferta in casa del Genoa, Santo Stefano interno contro la Juventus e conclusione nella tana del Sassuolo. Pensare a 12 punti nelle prossime quattro gare sarebbe fantastico, ma l’alto tasso di difficoltà rende quasi impossibile questa eventualità. Resta comunque ampiamente alla portata una buona raccolta considerando che la Lazio non sta apparendo insuperabile, Genoa e Sassuolo non sono invalicabili, mentre alla Juventus penseremo il 26 dicembre.
LE CERTEZZE: ZAPATA E ILICIC. Per conquistare il massimo ottenibile sarà fondamentale ripartire dalle certezze. La prima si chiama Duvan Zapata: il centravanti colombiano ha impiegato alcuni mesi per assimilare al meglio le richieste di Gasperini e ora sta iniziando anche a segnare. La seconda si chiama Josip Ilicic. L’assenza dello sloveno si è sentita parecchio con un Rigoni che non è stato in grado di raccogliere l’eredità del compagno di squadra e con un Papu Gomez che, nonostante tanta buona volontà, non è riuscito a pungere come avrebbe voluto.
MERCATO. Pensare a un addio anticipato di Pasalic e Rigoni appare molto difficile. Il croato viene visto come un’alternativa in mezzo al campo e difficilmente l’Atalanta se ne proverà, mentre l’argentino non può essere ceduto a nessun club, ma potrebbe solamente tornare allo Zenit e concludere la stagione in Russia avendo già disputato gare ufficiali con due maglie diverse. Tuttalpiù è maggiormente probabile che a cambiare maglia sia uno fra Pessina e Valzania e forse Tumminello, ma queste saranno tutte valutazioni che saranno prese nelle prossime settimane.
L’unica cosa da fare è affrontare ogni partita come se fosse l’ultima e non fare programmi sul lungo termine.
Mi tengo Rigoni e do via pasalic..Pessina e valzania li tengo