Il doppio ex di Atalanta e Juventus si è raccontato in esclusiva a CalcioAtalanta in vista del match in programma mercoledì pomeriggio a Bergamo
Sergio Porrini ha lasciato un grande ricordo con la maglia nerazzurra, collezionando 100 presenze e 3 reti complessive dal 1989 al 1993. Oggi allena la formazione bergamasca del Ciserano, in Serie D, con l’obiettivo di conquistare una salvezza difficile, ma stimolante: nelle tre uscite finora con la squadra, dopo essere subentrato all’esonerato Dossena, ha strappato 7 punti, frutto di 2 vittorie ed 1 pareggio. La strada è quella giusta. Mercoledì vivrà da grande ex la sfida tra Atalanta e Juventus, che secondo il suo parere non è affatto scontata: “La Dea deve crederci, nel calcio tutto è possibile. Soprattutto a Bergamo, con le big del campionato, i nerazzurri hanno sempre avuto un rendimento eccezionale, la Juventus lo sa benissimo e non darà nulla per scontato”.
EFFETTO GASP. “Gran parte del merito del gioco esemplare della Dea va certamente attribuito all’allenatore Gasperini: ha sempre dimostrato di adattare il modulo agli uomini a disposizione, dando fiducia ai giovani e portando l’Atalanta in Europa League. La società con lui ha fatto un grande colpo”.
OBIETTIVI DEA. “A mio avviso la squadra e la società non devono porsi troppi limiti. Sognare una nuova qualificazione europea è lecito. Ci sono i giocatori e i dirigenti per fare bene, anche se il presidente tiene giustamente i piedi per terra”.
MANCINI. “In che giocatore mi rivedo nell’Atalanta attuale? Mancini, più di tutti. E’ giovane, ma di sicuro affidamento. Il futuro è dalla sua parte”.
CISERANO. “Ho scelto di rimettermi in gioco in Serie D con il Ciserano, perché credo fortemente nella salvezza. Quando sono arrivato ho trovato un ambiente quasi preoccupato della situazione, il mio compito prima di tutto è stato quello di riportare fiducia. Speriamo di poterci togliere delle soddisfazioni nel girone di ritorno”.