Una sintesi dell’ultima parte di questo 2018 nerazzurro, dolce e amaro allo stesso tempo, ancora portatore di sogni e speranze
Prima l’illusione europea, poi i passi falsi in campionato, infine il riscatto con le grandi… e non solo. La prima metà della stagione per l’Atalanta è stata tra alti e bassi, mischiando qualche delusione alla soddisfazione (ultima ma solo in ordine cronologico) di avere il migliore attacco della Serie A. Dall’infausta notte di Copenaghen alla roboante vittoria di Reggio Emilia il passo non è breve, ma proveremo a riassumerlo in poche righe.
SPEEDY EUROPA- L’estate orobica profuma d’Europa. Dopo la bella esperienza della stagione precedente conclusasi solo contro un certo Borussia Dortmund, gli uomini di Gasperini cominciano a parlare europeo già a luglio, contro Sarajevo e Hapoel Haifa, ma si fermano dagli undici metri a Copenaghen.
DOWN- Le gare di campionato risentono della delusione di essere stati eliminati, e l’Atalanta – pian piano – comincia a non fare più paura come un tempo. Al punto che Cagliari, Spal, Fiorentina, Sampdoria riescono ad imbrigliare i nerazzurri senza lasciare scampo, e punti.
MOMENTO CHIAVE- La svolta? Indubbiamente il 21 Ottobre a Verona, contro il Chievo. Cinque reti che cambiano la stagione, e danno il là alle successive affermazioni contro Parma e Bologna. Poi, la partita più attesa dal Gasp: quella contro gli altri nerazzurri, di Milano, nella particolarissima data dell’ 11/11.
4X4- Ecco, prendete tutti questi numeri e sommateli: quattro, come le reti inflitte all’Inter, che per la prima volta hanno fatto esclamare – a stampa e tifosi – la parola Champions. Proibita dal tecnico, dopo il successivo passo falso con l’Empoli, ma sempre nella testa di chi la Dea l’ha a cuore. E di chi ha visto fermare i Campioni d’Italia a Bergamo.
Ora vedete di stare attaccati coi denti ben stretti all’Europa….si ritorna e stavolta si da la paga!