Il procuratore: “Servono leggi scritte, ma poi applicate e rispettate, altrimenti i club e gli stessi agenti dovrebbero pagare una penale”
Il mese di gennaio del mondo del calcio è da anni caratterizzato dal mercato. Tante le operazioni che vedono coinvolti non solo i club italiani, ma anche quelli del resto del mondo con un numero altissimo di operazioni tra cessioni a titolo definitivo e prestiti di varia natura
Un tale movimento necessita una regolamentazione chiara e soprattutto che vengano vigilate con attenzione tutte le operazioni. A lanciare il monito è il procuratore milanese Giovanni Branchini: “Soltanto con la trasparenza delle operazioni, circa 15 mila per stagione in tutto il mondo, si può aiutare il calcio a rinnovarsi e a crescere. Servono leggi scritte, ma poi applicate e rispettate, altrimenti i club e gli stessi agenti dovrebbero pagare una penale – riporta Tuttosport -. Tra l’altro il sistema attuale sta permettendo a parenti e familiari di assumere il ruolo di agenti, senza conoscere i doveri, senza rispettare le regole e dunque non aiutando l’intero sistema alla trasparenza e al rigore necessari. Si dovrebbe punire chi viola queste norme, si potrebbe pensare a un fondo di solidarietà alimentato dai procuratori e dai club. Il mondo pensa che i procuratori siano il veleno del calcio, la parte malata del sistema, ma non è così. L’Efaa vorrebbe essere maggiormente coinvolta dalla Fifa, conservando il proprio ruolo minoritario ma essendo propositiva. Soltanto con la collaborazione il sistema può migliorare“