Il presidente della Lega Pro: “Doveva essere un progetto per far crescere i giovani, ma è diventato un parcheggio per giocatori in esubero”
Seconde squadre sì o seconde squadre no? La scorsa primavera il progetto sembrava avere interessato diversi club di Serie A, ma alla fine solo la Juventus ha raccolto la sfida, per altro con risultati decisamente altalenanti e con molti strappi all’idea originale.
Sulla questione è intervento il presidente della Lega Pro (il campionato che accoglierà le squadre b), Francesco Ghirelli: “Condivido il pensiero secondo cui dobbiamo lavorare ad un sistema diverso, che premi davvero i giovani, innanzitutto abbassando il limite da 23 a 20 anni. Per com’è ora, serve solo a schierare giocatori in esubero – ha detto a TMW -. Le seconde squadre dovevano avere lo scopo di essere un asset per far crescere i giovani e dare una mano alla Nazionale italiana, invece è diventato un progetto per gli under 23, con apertura totale ai giocatori stranieri, in una condizione di questo genere viene meno alle idee per cui abbiamo pensato“.
“Noi abbiamo preso un impegno con il presidente Agnelli, di svolgere un seminario a Torino a febbraio con tutti i presidenti di Lega Pro e quelli che riterrà di invitare tra i presidenti di A – ha a aggiunto – in modo tale da riflettere sull’esperienza avuta e creare un gruppo di lavoro che possa affrontare i tratti fondamentali del progetto seconde squadre. Dopo questo incontro si tireranno le fila e si lavorerà insieme. Ma il progetto deve avere una caratterizzazione chiara“.