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Il ripudiato Rigoni dice ventisei

Tornato anticipatamente allo Zenit dopo mezza stagione altalenante in nerazzurro, l’argentino è alla ricerca di una nuova dimensione

3 gol, tutti in campionato, anche perché in Europa League aveva già vestito la maglia dello Zenit, nel preliminare da poker sulla gobba a Minsk poi ribaltato al ritorno senza di lui. Mezza partita, come a metà è rimasta la stagione di Emiliano Rigoni, che oggi compie 26 anni, all’Atalanta. La dote sotto porta, leggi doppietta alla Roma e acuto del 2-2 al fotofinish col Milan, non è bastata a valergli la conferma di Gian Piero Gasperini. Ora è fermo, nel senso che la pausa del campionato oltrecortina si concluderà il 2 marzo in casa dell’Ural.

RITORNO ALLA BASE. Risoluzione del prestito, dunque, con vacanze natalizie in patria allungate dall’ok di Zingonia e l’ufficializzazione del rientro a San Pietroburgo il 14 gennaio, dopo un mese e più ai margini della rosa nerazzurra. Come essere a casa, coi rimpianti solo in società per i 15 milioni di riscatto a giugno persi in un battito di ciglia del tecnico di Grugliasco che ha bocciato il Rayo: in uno squadrone della Prem’er Liga, attualmente in vetta, connazionali argentini come Kranevitter, Driussi e Mammana più l’italiano Claudio Marchisio.

RAYO SENZA SOLE. A Bergamo, poca fortuna e i lampi molto diradati di cui alla premessa. Eppure era la risposta di Giovanni Sartori, annunciata il 17 agosto, al “mercato triste” lamentato dall’uomo in sella. L’EL venuta a mancare ai playoff a Copenaghen e la difficile collocazione nello scacchiere del Gasp, che l’ha bocciato come trequartista e anche come ala o attaccante per ragioni di equilibrio fra i reparti, hanno allontanato progressivamente l’oriundo di Colonia Coroya dal progetto-Dea. 6 volte titolare, di cui 4 (Roma, Cagliari, Spal e Torino) prima del rientro a tempo pieno di Josip Ilicic, e poi solo spiccioli tra una panchina (4 senza alzarsi) e l’altra: di nuovo titolare con Napoli e Udinese per la squalifica dello sloveno (rosso a Empoli), un anticipo dell’oblio.

ORIUNDO AMBIDESTRO. Due gioie personali su tre, da atalantino, Emi se l’è procurate di destro, non il suo piede preferito nonostante sappia battere a rete con entrambi. Nato in una cittadina di nemmeno 14 mila abitanti, di cui parecchi di origini friulane, a 50 chilometri da Cordoba, dopo gli esordi nel Belgrano El Rayo ha giocato nell’Independiente prima di assaggiare l’Europa cominciando dalla fredda Russia. In tutto, 34 palloni nel sacco in 174 match da professionista, con 2 presenze nella Selecciòn albiceleste: il secondo tempo al posto di Angel Di Maria nello 0-0 col Perù nelle qualificazioni mondiali (Buenos Aires, 5 ottobre 2017) e un ulteriore subentro nell’amichevole di Krasnodar del 14 novembre successivo persa 4-2 con la Nigeria. Auguri.

https://www.youtube.com/watch?v=QcZoN5Kqn9g

 

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