Vittorio Feltri racconta la sua scoperta del talento granata nelle zone della bergamasca, quando si esercitava a tirare calci al pallone tutto il giorno
Probabilmente la stessa onomastica in questo caso ci ha messo lo zampino: a ‘Calcinate’, paese della bergamasca, nascono effettivamente talenti del calcio. Manolo Gabbiadini e Andrea Belotti ne sono un esempio: il blucerchiato sarà il prossimo avversario al Marassi dell’Atalanta, mentre il granata dai nerazzurri è stato clamorosamente rifiutato.
IL NO DELLA DEA. Se lo ricorda bene Vittorio Feltri che, nell’edizione odierna di TuttoSport, ripercorre la sua storia: “Io e mio fratello Ariel lo vedemmo all’opera sul campo della Grumellese e lo segnalammo subito all’Atalanta”. Ma nella squadra orobica, dopo il provino, non lo richiamarono più, anche se Belotti non si arrese continuando a tirare calci al pallone sul muro di casa: “All’Albinoleffe fa il suo esordio nel 2011, a 17 anni: prima partita, gol”.
ATTACCANTE PIU’ COLPITO. La parentesi felice al Palermo, lo stile alla Vialli, Belotti oggi è l’attaccante che subisce più falli, ben 82: “I difensori possono solo buttarlo giù di continuo, ma dovranno farlo sempre da più lontano: contro il Chievo ha segnato tirando da 25 metri uno scaldabagno a più di 107 chilometri all’ora. Questo fa gol anche dallo zerbino di casa, attenti”, conclude Feltri.