L’ex attaccante rivela un aneddoto curioso: “Dopo il primo anno a Bergamo volevo trasferirmi al Chievo ma la società si oppose e io decisi di smettere”
Nicola Amoruso è un’attaccante che ha indossato tantissime maglie, anche quella dell’Atalanta. Il giocatore di Cerignola arrivò a Bergamo a fine carriera senza lasciare segni particolari (per lui 15 presenze e una rete in nerazzurro), ma forse non tutti sanno che nel suo destino poteva esserci anche il Chievo Verona: “Volevo il Chievo, spinsi con forza per andare. Giovanni Sartori mi voleva. Ed io non vedevo l’ora di respirare da vicino quel mondo così fresco che tanto avevo ammirato da avversario.Avevo un altro anno di contratto a Bergamo, ma quando il Chievo mi cercò non ebbi alcun dubbio. La società, tuttavia, non mi lasciò partire. Finii fuori rosa. E proprio allora capii che era il momento di dire basta“.
Raggiunto dai colleghi de L’Arena, Amoroso ha parlato della sfida di domenica: “La situazione per il Chievo è complicata, ma tutto parte da lontano. La penalizzazione. Anche l’aspetto psicologico ha pesato parecchio, com’era normale che fosse. il Chievo, anche se dovesse retrocedere, ha tutto per rialzarsi e venir immediatamente promosso. L’Atalanta? Ha una struttura solida come poche e la città di Bergamo vive di calcio. La società era già buona ma con Percassi alla guida ha fatto un salto ulteriore. Ora l’Atalanta è a tutti gli effetti un’azienda“.