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Auguri a Pessina, il futuro dell’Atalanta in mezzo

Il mancino monzese, che pur di restare in nerazzurro ha accettato un ruolo da comprimario, spegne 22 candeline a Pasqua

Si fa Pasqua di domenica, questo si sa. E anche quando vi si spengono le candeline, nella fattispecie ventidue, non si ha mai la certezza di un posto fisso come sorpresa nell’uovo. Nella vita, nel mondo e nell’Atalanta. Ma il festeggiato di oggi, Matteo Pessina, il nerazzurro deve esserselo sentito dentro ai tempi in cui il suo mentore in panchina, al Como nell’ultima annata da prestito milanista e allo Spezia nella scorsa stagione da esubero della rosa estiva di Gian Piero Gasperini, era Fabio Gallo. Da panchinaro ad aspirante titolare, il mancino di Monza potrebbe bruciare le tappe senza fretta, in un apparente ossimoro.

CINQUINA DA TITOLARE. Lui ha tenuto botta senza farsi sfiorare dall’idea di un’ulteriore parcheggio, a differenza del compagno di reparto Luca Valzania. Anzi, nello scontro diretto tra amiconi del 29 gennaio a Frosinone, da subentrato, è pure arrivato il primo assist da bergamasco onorario, il cross per la zuccata della quaterna personale di Duvan Zapata valsa la cinquina nello score. Esattamente come le presenze dal primo minuto in una stagione da tappabuchi, cominciata sotto i riflettori dei turni di qualificazione di Europa League contro Sarajevo e Hapoel Haifa, da trequartista tattico, quando Josip Ilicic era allettato e Mario Pasalic ancora un’ipotesi di mercato, e proseguita con l’unica altra allacciata di scarpe dallo start all’Olimpico contro la Roma.

LA DECINA DI PESSINA. Dieci badge vidimati in campionato sui sedici totali, disputando quasi tutto il match prenatalizio in casa del Genoa per l’infortunio subitaneo di Marten de Roon, il palmares in massima serie di Pessina, esordiente il 20 agosto in casa coi ciociari quasi un mese dopo (26 luglio) il battesimo del fuoco continentale al Mapei Stadium. Nerazzurro di cartellino da due annate come contropartita tecnica della cessione alla Milano rossonera di Andrea Conti, il brianzolo che studia da vice de Roon-Freuler-Pasalic-Gomez pare aver lasciato il gol facile nelle categorie minori, vedi la quindicina secca in Lega Pro tra la natia Monza e il Lario (6+9). Solo un paio sul Golfo, zero anche al secondo giro di corsa da professionista, a metà tra Lecce e Catania. Si farà. In azzurro, dall’Under 19 all’Under 21, qualcuno è già diventato, vedi bronzo ai Mondiali Under 20 in Corea del Sud due anni fa insieme a Riccardo Orsolini e Luca Vido. Tanti auguri.

 

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