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Provaci Atalanta! Sei partite (o forse sette) prima del verdetto finale

La Dea aggancia il Milan al quarto posto, ma è ormai chiaro che non si può più rinunciare al tridente composto dai tre tenori

Da quando Gian Piero Gasperini si è seduto sulla panchina dell’Atalanta, soffia tutto un altro vento. Dopo essersi abituati a un ventennio di salite da B ad A e discese da A a B,  oppure da campionati da salvezza con le gestioni Colantuono e Reja, il tecnico di Grugliasco ha portato in città una ventata di novità. Bel gioco, ritorno in Europa, record a raffica e ora tutta Bergamo, insieme ai tanti simpatizzanti presenti fuori provincia, sogna il colpaccio. A cinque gare dal termine l’Atalanta è ancora lì, più viva che mai, a lottare per un posto in Europa e fra pochi giorni si giocherà l’accesso alla finale di Coppa Italia.

A -5 DALLA FINE. Manca ormai poco al termine delle terza entusiasmante stagione targata Gasperini e l’Atalanta, a cinque gare dalla conclusione, è quarta in classifica con 56 punti al pari del Milan e precede Roma (55), Torino (53) e Lazio (52). I giochi per l’Europa League non sono ancora chiusi e molto probabilmente, salvo inaspettati crolli, resteranno aperti fino alla fine. Pertanto, al fine di centrare almeno l’Europa League, servirà cercare di estrarre il massimo dalle gare interne contro Udinese, Genoa e Sassuolo e provare i colpacci in casa di Lazio e Juventus. Poi, in base anche ai risultati delle dirette concorrenti, scopriremo quale sarà il destino dei nerazzurri.

COPPA ITALIA. Oltre alle cinque partite di Serie A, giovedì l’Atalanta si giocherà l’accesso alla finale di Coppa Italia. I nerazzurri, forti del 3-3 di Firenze, non dovranno perdere per accedere alla finalissima in programma il 15 maggio. I due giorni in meno di recupero rispetto alla Fiorentina potrebbero fare la differenza, soprattutto considerato l’elevato dispendio di energie fisiche e mentali spese per ribaltare la gara di Napoli.

TRE TENORI. Il match del San Paolo ha sostanzialmente ribadito quanto sia importante la contemporanea presenza in campo del tridente Gomez-Ilicic-Zapata. L’assenza dello sloveno nei primi 55 minuti ha di fatto reso evanescente il pacchetto offensivo: Pasalic ci ha messo buona volontà, ma possiede caratteristiche ben diverse rispetto al numero 72. Il croato, dopo un avvio così così, è cresciuto quando Gasp l’ha arretrato in mediana e si è rivelato decisivo con la rete della vittoria.

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