L’albanese, dopo un avvio più nero che azzurro, risolve certi episodi della partita soprattutto ostacolando il nemico numero 1
Il numero 19 si dichiara colpevole: prima di entrare in partita aveva bisogno di prendere le misure con la Fiorentina, l’acqua piovana, ma soprattutto le due frecce, Chiesa e Muriel. Sono proprio loro a sorprendere lui e Masiello a pochi metri da Gollini, trovando un varco che non doveva esserci. Ma la forza di Berat e di tutte le pedine dell’Atalanta si chiama presa di coscienza e reazione: quando un altro difensore si sarebbe seduto o rammaricato, Djimsiti si prende tutta la colpa ma poi riesce a mettere da parte l’errore e, anzi, fa di tutto per recuperare.
AZIONE E REAZIONE. Così come Masiello lunedì sera con quel recupero sulla linea dopo una sbavatura che sarebbe potuta costare cara, ieri l’albanese ha sfruttato per gli 80′ restanti la sua fisicità per impedire a Chiesa di predicare, spazza via palloni insidiosi, si fa pericoloso quando svetta sui corner. Cambia anche posizione quando Gasperini glielo chiede e contiene sempre di più le fiammate di Muriel. E pensare che con Mancini non diffidato poteva anche non essere in campo, quando alla fine è stato uno degli eroi della serata.
DJIMSITI TITOLARE FISSO. Aiuta Gollini a risparmiarsi qualche spavento e qualche parata di troppo e i tifosi capiscono perché Gian Piero Gasperini continui a dargli fiducia: sa che può dare tanto alla causa nerazzurra, soprattutto con Toloi fuori dai giochi, ormai l’albanese è pronto a fare il titolare fisso in una big e l’Atalanta sta dimostrando di esserlo.