Uno dei doppi ex del confronto di domenica 5 maggio e della finalissima di Coppa Italia si giocò il contratto in biancoceleste per una reazione epocale a una contestazione della curva
Astutillo Malgioglio, una stagione da dodicesimo all’Atalanta (1991-1992) agli ordini del compianto Bruno Giorgi, stavolta compie gli anni – sono 61 – nella settimana di preparazione alla sfida in casa della Lazio, che precede di 10 giorni la finalissima di Coppa Italia. Da doppio ex di una lista piuttosto lunghetta, il portiere piacentina conserva una particolarità che l’ha reso famoso: il 9 marzo 1986, dopo il 4-3 al Vicenza all’Olimpico, stufo dei cori contro gli handicappati della cui rieducazione motoria si dedicava e dallo striscione “Tornatene dai tuoi mostri” (la Curva Nord non ha mai accreditato tale versione), si levò la maglia e la buttò a terra sputandoci sopra.
L’IMPORTANZA DEL GESTO. Astutillo, classica combo anni settanta-ottanta di baffi e guantoni, non era proprio ben visto a causa dei trascorsi giallorossi. Marito di Raffaella e padre di Elena, dal 1977 al 2001 la sua vita al di là del pallone si chiamò Era77, centro di recupero in primis per bimbi distrofici. Quel gesto lo portò a stracciare il contratto, ma i veri uomini cadono in piedi, leggi chiamata di Giovanni Trapattoni all’Inter, da secondo dell’intoccabile Walter Zenga.
MALGIOGLIO & FERRON. A Bergamo, spiccioli di carriera solo dalla panchina, perché Fabrizio Ferron all’epoca temeva pochi rivali. Ma Malgioglio come estremo difensore era già titolatissimo. A parte lo scudetto interista ’89 completato dalla supercoppa nazionale, già una Coppa Italia (1984) conquistata con la Roma. Ancora più preziosi i trofei fuori dal campo: il premio Sportivo Più (1995) e l’ISUPP (2018), acronimo di “Io sono una persona speciale”. Da calciatore, giovanili nel San Lazzaro, vivaio a Cremona e Bologna con esordio in A subentrando a Franco Mancini il 22 maggio 1977 sul campo della Lupa, Brescia per 6 campionati di cui l’ultimo al piano di sopra, la Pistoiese, a Trigoria da cambio di Franco Tancredi. Nell’Italia Under 21, la conferma del destino da guardaspalle del titolare: Giovanni Galli all’Europeo Under 21 del 1980 sotto Azeglio Vicini. Auguri.
Lo striscione di cui parlate non è mai apparso e neanche i cori contro i ragazzi handicappati è mai stato fatto; proveniva dall’asroma, aveva fatto 2 papere facendo perdere la partita, ha sputato sulla maglia cosa poteva aspettarsi fiori?
ero preente a quel LAZIO VICENZA 3/4
nessuno striscione contro i “suoi ragazzi” ma un TE NE VAI O NO durato dal 76 esimo minuto fino alla fine…….penso sia diritto dei tifosi fischiare un giocatore quando questo pagayo dalla societa’ non fa il suodovere avendo la testa da altre parti..seppur nobili….
Che tristezza…
Auguri a un grande portiere,ma soprattutto a un grande uomo!
Ne ha parlato Enrico Ruggeri su il falco e il gabbiano. Questi sono UOMINI, i veri esempi da seguire
GRANDE UOMO…per il Suo impegno , soprattutto nel sociale….grazie.
Lo preferivo come cantante gay
certo che si, se non sbaglio era pure medico