Una piccola grande storia cominciata nei Pulcini a sette della squadra del paese. Quando il futuro ariete non era nemmeno un attaccante di ruolo
“Era fisicamente più strutturato degli altri, non aveva piedi eccezionali ma la testa giusta e la marcia in più”. “S’è mantenuto umile e disponibile: qualche settimana fa, in una pausa degli allenamenti dell’Atalanta, è venuto ad allenarsi al campo di Sorisole col padre e ha firmato autografi agli Esordienti”. Pietro e Alfio Fiorona, nel 2009-2010 allenatore e vice dei Pulcini a 7 Csi della Sorisolese, hanno raccontato a L’Eco di Bergamo gli esordi di Roberto Piccoli, ormai lanciato in prima squadra da Gian Piero Gasperini.
UN PICCOLI TRA I FIORONA. I fratelli Fiorona ebbero a disposizione il 2001 del paese soltanto in quella stagione, prima che prendesse la strada del Villa d’Almè e solo in seguito del club di Zingonia via Tritium. “Giocava in tutti i ruoli, e difatti lo impostai da difensore avanzandolo poi a centrocampo, ma segnava lo stesso e in un torneo si mise in porta”, ricorda Pietro.
PICCOLI IN CARRIERA. “Se Gasperini ti chiama in serie A vuol dire che hai quel che serve”, commenta Alfio sugli scampoli contro l’Empoli e l’intero secondo tempo di Piccoli contro l’Udinese lunedì. “Non è uno che può perdersi per strada, è entrato al servizio della squadra”, chiosa Pietro.