L’ex direttore sportivo laziale è convinto della superiorità dei nerazzurri
“Da direttore sportivo della Lazio comprai, tra gli altri, Armando Madonna all’Atalanta, a Sarnico, davanti a Cesare Bortolotti e all’allora vicepresidente Ivan Ruggeri”. Pochi ma sostanziosi ricordi sul filo della memoria per Carlo Regalia, dirigente storico biancoceleste e a più riprese del Bari, intervistato da L’Eco di Bergamo. E in grado di dispensare una certezza per la sfida di domenica e quella del 15 in Coppa Italia: “Credo sia la Lazio a dover temere l’Atalanta e non il contrario”.
CALCIO CHAMPAGNE. “Sono due squadre che negli ultimi anni hanno dato vita a grandi partite, vedi l’andata con quel gol annullato dal Var a Milinkovic-Savic – precisa Regalia -. Attuano un calcio propositivo e hanno interessi di classifica contrastanti, lottando per lo stesso obiettivo: 4 punti di differenza in 34 giornate…”.
DEA, CHI MEGLIO DI LEI? “Per me l’Atalanta è la più forte in serie A. Con l’Udinese ha vinto perché è sicura di se stessa: è molto più convinta rispetto alle altre. Gasperini ha il polso del gruppo e se dice che i suoi non rinunciano ad alcun obiettivo significa che ci credono”.
AQUILA IMPALLINATA. “La Lazio è discontinua, ma se in giornata può far male a chiunque. Le assenze di Milinkovic-Savic e Lulic tra due giorni peseranno. Occhio, però, alla coppia d’attacco Correa-Caicedo. Le voci sul lasciar vincere i nerazzurri per tenere la Roma fuori dalla zona Champions? Ma così la Lazio resterebbe fuori dall’Europa League..”.
ATALANTINO MANCATO. “Nel 1998 sarei dovuto venire a Zingonia con Giovanni Trapattoni allenatore. Poi lui dal Bayern andò alla Fiorentina e dirlo a Ivan Ruggeri non fu facile. Ai nerazzurri segnai tre gol in maglia Cagliari sessant’anni fa. E da dirigente all’esordio del Bari volevo portarci Antonio Percassi che poi scelse Cesena”.
io continuo a dire che non è giusto che le romane abbiano sempre la finale in casa