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Auguri a Davide Agazzi, il prestito del settimo anno

Il centrocampista di Lallio ha all’attivo in nerazzurro soltanto una panchina in prima squadra dopo la trafila delle giovanili. Tecnica e visione di gioco non gli mancano

Compie 26 anni e, come tutti quelli usciti dalla cantera come lui, il nerazzurro non può non essere un chiodo fisso. Forse il fisico non proprio stentoreo gli ha impedito di affermarsi ad alti livelli, a dispetto di tecnica e visione di gioco da prodotto d.o.c. del vivaio di Zingonia. E così Davide Agazzi da Lallio, al settimo anno di fila in prestito, sognando il ritorno non potrà certo dimenticarsi di quel pomeriggio in panchina nella prima squadra dell’Atalanta: 16 ottobre 2011, a Bergamo, reti bianche con l’Udinese. Allenava Stefano Colantuono, Luca Cigarini e Simone Padoin in mezzo, nel suo ruolo, anche se sa fare bene pure la mezzala. Gli unici superstiti attuali sono Andrea Masiello, ieri terzino destro a pochi mesi dalla sospensione per la magagna del calcioscommesse, e Gianpaolo Bellini, vice della Primavera di Massimo Brambilla anch’egli sul sedile quel giorno.

SURSUM CORDA. Messo il naso fuori dal Centro Sportivo Bortolotti diciannovenne dopo la stagione in Primavera da 28 presenze (25 in campionato) e 6 retti sotto Valter Bonacina, Agazzi – nativo di Trescore Balneario – altrove ha quasi sempre fatto il titolare. Nel biennio al Savona di Ninni Corda, promozione in Prima Divisione di Lega Pro e playoff perdendo le semifinali con la Pro Vercelli dopo aver segnato nella lotteria dei rigori nel quarto di Vicenza (11 maggio 1994).

I CONTI COL LANCIANO. Poco spazio, invece, nell’avventura cadetta alla Virtus Lanciano di Roberto D’Aversa insieme a un Andrea Conti in sboccio, a un altro ex canterano come Leonardo Gatto e al futuro atalantino Gaetano Monachello. 11 presenze totali e via, altro giro, altra corsa.

CATANIA & PESSINA. Matteo Pessina non lo sapeva ancora dove sarebbe andato a parare, ma è singolare che Agazzi a Catania (Prima Divisione, Giuseppe Pancaro e poi Francesco Moriero in panca) abbia incrociato un altro futuro nerazzurro. Insieme a ex come Dario Bergamelli e Gianvito Plasmati.

FOGGIA DA CENTROCAMPISTA. Più profondo il segno lasciato al Foggia di Giovanni Stroppa, con Roberto De Zerbi ripudiato in pratica prima dello start: promozione in B, Supercoppa di Lega Pro e nono posto coi playoff sfiorati, 56 presenze e 2 reti (più 6 assist) sulle 194 e 3 da professionista. Dall’estate scorsa c’è il Livorno, Roberto Breda subentrato a Cristiano Lucarelli, 27 su 30 dal primo minuto e 5 assist. In rosa, altri due a titolo temporaneo dai Percassi, Fabio Eguelfi e Nicolò Fazzi, più l’ex Alino Diamanti. Ora la rumba ricomincia, o finirà a Bergamo? Tanti auguri.

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4 anni fa

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