Si è parlato un po’ anche di Atalanta nella conferenza Eca di questa mattina e della disuguaglianza da evitare tra squadre su diversi livelli
La conferenza stampa dell’assemblea generale ha avuto come tema proprio la riforma della Champions League a partire dal 2024. Una questione che riguarda ormai anche la squadra bergamasca che, dopo aver centrato la sua prima qualificazione, sogna un futuro in grande mantenendo questo livello per giocare l’Europa che conta nel nuovo Gewiss Stadium. E proprio dei casi come quelli dell’Atalanta hanno parlato il presidente di ECA Andrea Agnelli, i vicepresidenti Edwin van der Sar , Dariusz Mioduski e Haki Rihilahti, il segretario generale Michele Centenaro e il Senior Strategic Advisor, David Frommer.
NON FUNZIONA. “Il sistema attuale non funziona per la maggior parte delle realtà e siamo dispiaciuti che la questione sia stata affrontata in modo negativo in questi giorni. Se dobbiamo mantenere il sistema calcio vivo dobbiamo tenere il considerazione la situazione locale ma allo stesso tempo dobbiamo fare in modo che venga sviluppato a più alti livelli“, ha spiegato infatti Aki Rihilahti.
NESSUN GAP. Dariusz Mioduszki ha però aggiunto: “Il Legia è una grande squadra in un paese calcisticamente relativamente grande come la Polonia e la rappresento. Abbiamo bisogno di rendere minore il gap tra grandi e piccole squadre europee. È chiaro che la maggior parte delle risorse ruoti attorno ai maggiori 5 campionati, ma ce ne sono altri 50 in Europa. E continuando così i campionati moriranno. I tifosi polacchi non possono crescere finché non ci saranno squadre che possono essere rappresentate in Europa”.