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47 anni per Pavone, il terzino del Mondo

Traguardo con l’anagrafe tagliato proprio oggi per il difensore milanese scuola Inter, due stagioni da difensore esterno con promozione

Cristiano Pavone, piovuto dalla C2 sll’Atalanta venticinque estati or sono, precisamente da Lecco, stesso salto carpiato di quattro categorie come Oscar Magoni due anni prima, resterà nella storia anche come scudiero del ritorno e della successiva permanenza nella massima serie. In cui vide la luce proprio in nerazzurro contro i pari colori dell’Inter (15 ottobre 1995, autogol di Herrera e Morfeo), quelli natii, nel corso della seconda stagione della seconda gestione targata Emiliano Mondonico. Il terzino sinistro milanese che usava entrambi i piedi, una specie di Gianpaolo Bellini ante litteram, compie oggi 47 anni.

IN A: BERGAMO E BOLOGNA. Dal ’94 al ’96 la permanenza a Bergamo di Pavone. Col Bologna, invece, le altre 21 partite in A su un totale di 35, mentre nella Dea i match totali contando anche Coppa Italia (1+4) e Anglo-Italiano (2) sono stati 43. Non molti da titolare, nella retroguardia che aveva in Paolo Montero la colonna più marcatori del calibro di Mauro Valentini, che spesso stava a sinistra sulla sua zolla, Simone Pavan e Nicola Boselli, poi anche Gianluca Luppi, Antonio Paganin e José Herrera, con lo stesso Magoni (via il secondo anno del terzino) a scalare spesso dietro.

LA DEA DEL MONDO. La squadra di Marco Sgrò, Fabio Gallo (“il centrocampo degli architetti”), Valter Bonacina, Daniele Fortunato e Domenico Morfeo. Di Maurizio Ganz, Sandro Tovalieri e Christian Vieri (ovviamente al piano di sopra). Non tantissime le prove da inamovibile: 21 su 22 dallo start in cadetterìa, ma una volta raggiunto l’apice 10 su 14. Un mesteriante che se la cavava, insomma. Tanto da avercela fatta dopo essere partito nel 1989, diciassettenne, dalla Pro Lissone in Interregionale. Nel ’92 l’incipit da professionista in C1 al Perugia. Dopo il biennio felsineo, Lecce, Salernitana, Cosenza, Como, Crotone, Ancona, Renate, Verbano, Seregno e Cinisellese con stop a quota 36.

IL TERZINO (QUASI) SENZA GOL. Tutti nel Cosenza, agli ordini di un bergamasco e atalantino dei primi anni ottanta da inferno e purgatorio come Bortolo Mutti, i 3 palloni nel sacco da pro. Da compagno di altri ex, futuri o comunque prodotti atalantini: Gianluigi Lentini, Aladino Valoti, Gianluca Savoldi e Riccardo Zampagna. Così come in rossoblù, sotto Renzo Ulivieri, ritroverà il solito Oscar da Selvino, l’uomo giusto per condividerne il grande balzo in avanti da ex gavettaro. A seguito del ritiro, ecco il beach soccer con la Nazionale e pure la Nazionale di calcio della Padania. Ma questa è un’altra storia. Auguri.

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