L’allora presidente Ruggeri- come oggi Percassi- aveva deciso di fare le cose in grande. regalare alla città tre nomi ‘di lusso’ per la nuova stagione

Gianni Comandini, Luigi Sala, Ousmane Dabo: esattamente il 30 giugno 2001, diciotto anni fa, l’Atalanta si faceva grande presentando questi tre nuovi giocatori alla piazza orobica per la stagione 2001-2002. Tre preziosi rinforzi che valsero l’aggettivo di ‘scatenati’ accanto a ‘bergamaschi’ nel panorama calcistico italiano di quell’estate: l’incontro con Sala, la firma di Comandini e di Dabo, nelle ultime due settimane di trattative (nel 2001 non si protraeva come quest’anno fino al 2 settembre) l’ Atalanta si presentava al mercato con la squadra già fatta.

LA SPINTA ULTRAS. La società e il suo presidente Ivan Ruggeri arrivarono a questa decisione spinti anche e soprattutto dai tifosi, che non videro di buon occhio le otto cessioni di fine stagione e tappezzarono la città e la provincia dimanifesti per chiedere al patron nerazzurro di investire quanto guadagnato cedendo Cristian Zenoni e Donati al Milan.

DEA ANCORA GRANDE. Così venne rifatta la squadra partendo da tre nomi importanti ma, nonostante l’aria carica di aspettative, l’inizio del campionato fu da dimenticare per la Dea, anche se al termine della stagione riuscì comunque a classificarsi al nono posto, qualificandosi in Intertoto: i nerazzurri decisero tuttavia di rinunciare alla partecipazione al torneo, cedendo il posto al Torino undicesimo, con il Parma già qualificato in Uefa per la vittoria della Coppa Italia. Quest’estate- come diciotto anni fa- la Dea si fa di nuovo grande per la sua prima Champions: oltre a Muriel, presenta una rosa di riconfermati da prima della classe e non esclude altri colpi ‘Big’ a sorpresa.