Il portiere dell’Atalanta: “Nel calcio ogni anno si deve ripartire però da zero, soprattutto per i giovani. L’entusiasmo della gente è una spinta in più”
Sarà l’anno della conferma quello che attende Pierluigi Gollini che dopo essersi conquistato il posto da titolare dell’Atalanta nel corso del passato campionato vuole dimostrare di essere il numero uno ideale per la Dea in una stagione che segna il debutto dei nerazzurri in Champions League: “Stiamo lavorando tanto: questo ritiro ci serve per entrare in forma, per riprendere le distanze e le idee di gioco. Stiamo ingranando: in Inghilterra si aggiungerà uno step ulteriore, sfideremo avversarie più impegnative, squadre più pronte di noi perché là iniziano prima a giocare in campionato. Per quanto mi riguarda, dico che sempre dimostrare tutto sul campo. Ovvio ci sono delle gerarchie: uno deve essere bravo a tenersi strette le cose quando vanno bene e bravo a non mollare mai quando magari vanno meno bene e si è dietro nelle gerarchie“.
“Nel calcio ogni anno si deve ripartire però da zero, soprattutto per i giocatori giovani – ha detto a L’Eco di Bergamo -. Sono molto contento di quanto fatto lo scorso anno, ma ora non conta più niente: bisogna cancellare quello che è stato fatto fino a ora e ripartire più cattivi di prima. Sentiamo il calore della nostra gente, l’affetto del nostro popolo: è una spinta in più. È successo così lo scorso anno in tante situazioni: qui magari si hanno meno pressioni che in altre piazze, e allo stesso tempo si avverte più entusiasmo. Sarà così anche quest’anno, siamo carichi per le tante belle sfide che abbiamo davanti: saremo pronti“.